Mario Dilio che saranno le necessità future, cioè dei prossimi decenni; richiamare l'attenzione degli operatori esterni, agevolando :l'insediamento a Taranto delle loro aziende. Tre obiettivi, come vedremo, che si stanno raggiungendo. Il Centro Siderurgico è in avanzata fase di costruzione (alcuni impianti hanno già dato inizio alla produzione); la società Tekne, di Milano, ha già consegnato il Piano Regolatore dell'area che le era stato commissionato; sono stati stabiliti proficui co·ntatti con espo·nenti delle industrie lo·mbarde e liguri e, dall'estero•, con società e imprenditori giapponesi e tedeschi, che potranno, in avvenire, sfociare in serie iniziative industriali nuove per la città. Il Consorzio è stato costituito· ad iniziativa dell'I.R.I., dell'Amministrazione Provinciale di Taranto·, della Camera di Commercio•, dell'Ente per il Turismo-, dei Comuni di Taranto, Carosino, Castellaneta, Crispiano, Faggiano, Grottaglie, Fragagnano, Leporano, Lizzano, Massafra, Monteiaso, Montemesola, Monteparano, Palagianello·, Palagiano, Pulsano, Roccaforzata, San Giorgio Jo-nico, dell'Associazio·ne operatori economici per lo, sviluppo· dell'area industriale (ASAIT) e della Sezione Speciale per la Riforma Fondiaria in Puglia e Basilicata. È interessante seguire cronologicamente il metodo di lavoro seguito dal Consorzio per l'area di Taranto·, che costituisce un esempio di serietà e concretezza, specialmente perché si è sviluppato in una città meridionale, dove per secoli ha imperato l'apatia, l'immobilismo, il .disinteresse, fattori essenziali della disgregazione dell'a1nbiente. Non dimentichiamo che, se Taranto ha avuto qualche anno di benessere, i fattori principali di esso erano le attività belliche. Strana sorte di una città fino al 1943: prima e durante le guerre tutti lavoravano, il reddito si incrementava, le attività econo,miche si moltiplicavano; quando sopravveniva la pace, le industrie venivano fortemente ridimensionate, o si fermavano completamente, e la crisi trascinava con se migliaia di famiglie. Ma veniamo ai giorni nostri: nel luglio del 1961, in un apposito incontro di tecnici locali con gli studiosi della Tekne, furono illustrati dai rappresentanti delle amministrazioni e degli enti facenti parte del Consorzio i piani predisposti o in corso di approntamento nei settori dell'urbanistica e delle infrastrutture, al fine precipuo di coordinare tutti .i programmi co,n quello del Co·nsorzio. I soci dell'A.S.A.I.T. auspicarono che le esig.enze della zona industriale fossero armonizzate con quelle dello sviluppo, industriale ed urbanistico della città. Il 15 settembre entrò in funzione il tubificio dell'Italsider che nel 1962 ha prodotto duecento mila tonnellate di tubi, destinati a oleodotti, 94 Bibliotecaginobianco
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