Paolo V ittorelli Uniti ma ad una autorità militare europea diversa da quella del governo degli Stati Uniti. Del resto, in uno scritto del signor ·Schaetzel, vice segretario aggiunto al Dipartimento di Stato per gli affari atlantici, vi è un'affermazione assai esplicita in questo senso, che però contraddice le assicurazioni date dal governo degli Stati Uniti al governo sovietico.· Il signor Scl1aetzel scrive che, nella situazione attualmente esistente in Europa, « si potrebbe legittimamente sostenere che la forze multilaterale rappresenti il miglior mezzo disponibile per mantenere aperta la possibilità di una scelta circa la forza nucleare europea». Il signor Schaetzel è un esponente del governo americano, e, del resto, queste sue affermazioni, in 1nodo molto meno esplicito, sono state fatte dallo stesso presidente Kennedy, quando è stato in Germania, e dal Segretario di Stato, Dean Rusk, alle cui affermazioni quelle successive del signor Schaetzel portano un chiarimento ed una precisazione. Conviene dunque domandarsi se veramente l'obbiettivo che ci si propone oggi di raggiungere, certamente in buona fede, non riscl1i di essere compromesso a scadenza un po' più lontana; se, poi, per il raggiungimento di questo obbiettivo, si faccia un'operazione che, anche dal punto di vista militare, oltre che politico, sia un'operazione savia. Si sa, per esempio, che l'attuale comandante della NATO avrebbe di gran lunga preferito basi terrestri alle navi da superficie che dovrebbero costituire la forza multilaterale .. Si sa pure che lo Stato maggiore britannico è stato violentemente ostile all'eventuale adesio11e della Gran Bretagna alla forza multilaterale e che, nei precedente governo britannico, il Ministro degli Esteri, che oggi è diventato il nuovo Primo Ministro britannico, è stato favorevole ad un'adesione britannica alla forza multilaterale mentre il Ministro della Difesa era contrario, ma non per ragioni politiche, bensì per ragioni militari. Queste ragioni sono abbastanza evidenti. Esse sono state precisate anche dallo Stato maggiore francese quando, ad arte evidentemente, si è sforzato di spiegare, di giustificare, l'opposizione francese a questo progetto con la maggiore vulnerabilità di una forza da superficie rispetto ad una formazione di sommergibili atomici carichi di missili « Polaris », che sfuggono, data la loro autono1nia di navigazione, a qualunque controllo. Tra gli svantaggi del progetto attualmente in discussione si elencano inoltre, il suo costo e i rischi politici, diplomatici ed anche militari che esso comporta. In un pri1no momento, per forza multilaterale si era intesa una programmazione in comune, nell'ambito della NATO, della strategia ·atomica occidentale, che avrebbe quindi conferito a tutte le nazioni 88 • Bibliotecaginobianco • •
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