Il PSI e la politica estera Se, però, il Partito socialista italiano ritiene che qualunque partito democratico debba accettare gli impegni internazionali assunti dallo Stato ed applicarli lealmente, esso ritiene pure, d'altra parte, che, ogni qualvolta si presentino scelte alternative tra le varie possibilità di applicazione del Patto atlantico, o degli accordi di Roma relativi al Mercato Comune, o di qualunque altro a~cordo internazionale, piena ed intera debba essere la· libertà di scelta del nostro paese e piena ed intera da parte dei partiti democratici debba essere la discussione sulle varie scelte possibili. Per fare queste scelte, per svolgere cioè una politica estera veramente attiva, più attiva di quella svolta ~egli anni passati, - anche se bisogna dare atto al presente governo e a quello che lo ha preceduto di avere compiuto uno sforzo notevole per caratterizzare meglio la posizione dell'Italia nell'ambito delle alleanze occidentali, - occorre, però, che, ogni qualvolta si ponga un problema di scelta, il nostro paese senta di dovere rivendicare la sua piena autonomia di scelta, non solo per amore della nostra indipendenza o della nostra autonomia, ma sopratutto perché ciascuna nazione partecipante all'alleanza occidentale ha una sua funzione particolare da svolgere. La funzione che compete al nostro paese è diversa, per esempio, da quella che compete alla Francia o alla Germania o agli Stati Uniti o alla Gran Bretagna, per limitarsi solo alle potenze maggiori. Se, pertanto, noi rinunciassimo a svolgere autonomamente la nostra funzione particolare e ad esprimere pienamente la nostra personalità di nazione che ha qualcosa di suo da dire, noi negheren1mo l'apporto concreto e originale che possiamo -dare alle finalità che ci sono comuni. Ma occorre, in pari tempo, che le scelte del governo italiano siano organiche e unitarie. Non sempre lo sono state. Non sempre l'azione intema- .zionale del governo italiano, - neppure quella del governo Leone - è stata omogenea. Troppo spesso, alla voce del Ministro degli Esteri hanno risposto voci dissonanti di altri Ministri che si sono o,ccupati di questioni internazionali. Troppo spesso alcuni Ministri hanno preso iniziative di càrattere internaziqnale in dissonanza con la linea generale del governo o del suo portavoce più autorizzato in politica estera, cioè il Ministro degli Este,ri. Troppo spesso il Ministro della Difesa o il Ministro· del Tesoro o qualche altro Ministro hanno caratterizzato l'azione internazionale dell'Italia in modo assai diverso dalla linea generale çlel governo. Troppd spesso-, come per esempio nel viaggio recente del Ministro del Tesoro _a Washington, le iniziative e le dichiarazioni di questo Ministro, sono sfuggite al vaglio del Parlamento italiano, perché 75 Bibliotecaginobianco ,
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