Giornale a più voci una ricerca pubblicata dalla bella rivista del CIRD, « Tempi Moderni», n. 13, aprile-giugno 1963, ed il nostro precedente discorso è stato fatto proprio in funzione dell'analisi critica dì questa ricerca, che sembra appunto uno di quei tours de force, dai magri risultati, a cui abbiamo fatto cenno. Il tema dell'indagine è centratissimo ed è anche validamente riconosciuta l'importanza che hanno i condizionamenti « culturali » sul comportamento dei funzionari in genere e degli alti gradi in particolare. L'Auto,re afferma, infatti, che l'analisi del comportamento dei direttori generali non può aver luogo « senza una co,noscenza ap,profondita delle influenze culturali maggiormente rilevanti. .. e precisamente di quelle cui sono stati sottopo,sti nel periodo cruciale della loro formazione»; ma da questo punto in poi no1 n ci sentiamo pii1 di condividere le sue proposizioni. L'Autore ha isolato tre variabili: età, provenienza per regione, p,rovenienza per comuni di nascita, ordinati secondo classi di ampiezza demografica. L'età « serve ovviamente ad indicare il periodo storico» in cui i diretto-ri generali si sono formati e la durata ap·prossimativa del loro processo· di adattamento all'ambiente burocratico. La provenienza regio,nale « è utile per stabilire in quale misura il comportamento dei direttori generali possa essere influenzato dalla appartenenza ad una sottocultura prevalentemente paternalistica e/o autoritaria, quale è quella dell'Italia meridionale ed insulare». La dimensio·ne del comune di nascita è assunta come indice del grado di « isolamento » della cultura che ha influenzato i soggetti studiati. Come si può vedere, la connessione tra gli indici scelti e i fenomeni di cui essi dovrebbero essere indicatori è molto precaria e fondata su di ·un errore logico; di conseguenza è larga e precaria anche la connessione tra i dati e le inferenze che da essi si sarebbero autorizzati a trarre. Ad esemp,io, l'equazione: provenienza dei direttori dalle regioni meridionali == apparten~za ad una subcultura ispirata a valori autoritari == person·alità auto,ritaria dei direttori stessi, non solo è tutta da dimostrare, allo stato delle nostre conoscenze, ma rappresenta una confusione tra una generalizzazione ed una identità. L'Autore, infatti, attrib·uisce certi caratteri generalizzati a certe entità, il carattere « chiuso» alla « cultura » di tutti i piccoli centri, e ne risulta che tutti i direttori generali provenienti da un piccolo centro hanno subito le influenze di una « cultura chiusa» di cui sono portatori. Allo stesso modo si attribuisce una caratteristica a tutto un gruppo (ad esempio: la· flemma agli inglesi) e si crede di poter correttamente dedurne che, se un individuo è inglese, è necessariamente flemmatico; che cioè gli inglesi sono identici l'uno all'altro, e ciò è chiaramente paradossale. ·scegliere la regione di provenienza, cioè una unità significativa da un punto di vista geografico-amministrativo, come indice, ad esempio, di una personalità autoritaria, è molto discutibile, d~l momento che certi tra~ti di personalità non hanno una specifica ed esclusiva sede geografica. È vero che si è riconosciuta la presenza di una struttura modale della personalità, cioè di una struttura che appare con maggior frequenza in un determinato gruppo, ed è possibile che la personalità modale, o di base,· dei meridionali 71 Bibliotecaginobianco
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