Nord e Sud - anno X - n. 48 - dicembre 1963

F. A. Grandi - Gastone Orefice italiani del centro sinistra il compito di avere il coraggio delle iniziative che si impongono. F. A. GRANDI Il problema della manodopera in Francia Malgrado l'afflusso di circa 900.000 lavoratori negli ultimi due anni, la Francia continua a non avere praticamente disoccupazione, mentre le previsioni per il futuro inducono i responsabili dell'econorr1ia francese ad esaminare fin da ora da dov_e far venire la mano d'opera che sarà necessaria e come provvedere alla formazione qualitativa del personale nazionale e straniero disponibile. Secondo i risultati del censimento effettuato nel 1962, il numero degli « attivi» in Francia non è praticamente variato dal 1954 al 1962: da 18.847.500 unità la popolazione attiva è passata infatti a 18.956.300unità: ma l'aumento di 108.000 unità (0,6%) in otto anni è più app,arente che ~eale, perché esso corrisponde ad un analogo aumento degli effettivi sotto le armi. Alla stagnazione della popolazione attiva corrisponde, però, un aumento della popolazione totale frar1cese: dell'8,4% (46.530.000 abitanti nel 1962 cotro 42.910.000 nel 1954) onde si è ridotta al 40,7% la proporzione degli « attivi» rispetto alla popolazione totale (dal 45% che era otto anni prima). Un mag.gior numero di bambini, i1 prolungamento della scolarità, servizio militare più lungo, vecchi p1 iù numerosi, sono le principali cause di tale cambiamento. · Due fattori hanno, però, contribuito ad accrescere la popolazione attiva francese di circa 900.000 unità nel corso degli ultimi due anni: l'arrivo sul mercato del lavoro delle prime « classi piene» delll'immediato dopoguerra e, sopratutto, il rimpatrio massiccio dall'Algeria. L'aun1ento naturale della popolazione attiva nel 1962 è stato di 120.000 unità e nel 1963 di 150.000 unità; inoltre 180.000 lavoratori sono stati resi disponibili dalla riduzione del periodo di leva, e 300.000 sono grosso modo, gli « attivi» fra i circa 600.000 rimpatriati d'Algeria; di 170.000 t1nità è stato infine in questo biennio l'apporto dell'immigrazione (di circa 50.000 u11ità la eccedenza degli arrivi sulle partenze di musulmani dell'Africa del nord). Circa 200.000 giovani agricoltori sono passati ad altre attività, a :riempire, in pratica, i vuoti determinati da un analogo numero di giovani che, a causa del prolungamento della scolarità non sono entrati a far parte della popolazione attiva. Il secondo di tali fattori non poteva, evidentemente, essere previsto· e pertanto esso ha modificato l'andamento del mercato della mano d'opera· così come era stato previsto del quarto piano economico francese (1962/1965). All'inizio del 1963 gli esperti francesi prevedevano per questo autunno e sopratutto per la fine dell'anno il manifestarsi di un9 certa disoccupazione: essi calcolavano che il numero medio normale delle domande di lavoro non 62 Bibliotecaginobianco

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