Nord e Sud - anno X - n. 48 - dicembre 1963

F. A. Grandi forza di citare Hamilto·n - non riescono più a vedere le differenze sostanziali fra un possibile processo di integrazione europea e ciò che avvenne a Filadelfia circa 170 anni fa. 11 p·rocesso integrativo· europeo - sottolinea Spinelli - è per ora affidato alle Comunità, ed in particolare alla Commissione della C.E.E., ma il sistema con cuì si è potuto andare avanti in questi anni entra in crisi qualora si verifichi - come oggi è realtà - una diminuita volontà di leale colJaborazione da parte degli stati contraenti; non solo, ma fatto ancora pii.1 grave, tutto ciò che vierie elaborato e deciso presso le Comunità e nel Consiglio dei Ministri sfugge praticamente ad ogni sindacato e ad ogni responsabilità di fronte ad un organo democraticamente rappresentativo, stante il carattere meramente co,nsultivo dell'attuale Assemblea Parlamentare. La stessa estren1a diflìcoltà tecnica delle negoziazioni e dei documenti che. ne escono fa sì che parlamenti euro.pei, chiamati alla ratifica, non possono praticame11te cl1e accettarli o respingerli in blocco. È in questo contesto di eccessiva responsabilità e di eccessivo isolamento della burocrazia europea che nasce da un lato il disinteresse popolare e dei partiti politici stessi sui problemi dell'edificazione europea, e dall'altro lato possono trovare straordinarie possibilità di successo le manovre di predominio vuoi golliste, vuoi semplicemente di determinati interessi sezionali o mon~polistici. L'azione stessa dei migliori leaders della Comunità ne risulta indebolita ;nelle realizzazione e nelle prospettive. A rimedio di questo stato di cose Spinelli pro·pone un rafforzamento delle Comunità e la creazione di un organo di controllo a elezione popolare di primo grado (voluto dal trattato di .Roma e sollecitato fra l'altro dal V Congresso d.ei Partiti Socialisti del MEC, 5/6 novembre 1962). Il tutto in nome di una resistenza allo snaturamento della Comunità, ad opera del gollismo. Questa lotta al gollismo - segno significativo della presente posizione ideologica di A. Spinelli - non può essere concepita come abb·andono dei temi fondamentali; tecnici e politici, dell'odierno europeismo all'iniziativa gollista per rimandare la palingenesi europea ad un incerto futuro; al contrario, essa sarà una contestazione gior110 per giorno sul terreno delle nuove realtà europee capace di elasticità, di compromessi, ma anche soprattutto di iniziativa. Sarà realizzabile se non le mancheranno l'ap·poggio intelligente di un qualche govern~ e un.a effettiva convergenza delle forze democratiche europee. A questo proposito sono da inserire i dubbi e le riserve in precedenza avanzati per quanto rimane di vago e di indefinito dopo aver chiuso il piccolo volume della « Nuova Serie» dei « Convegni del Mondo». Al di là delle effettive convergenze sul piano dell'ideologia e delle prospettive - espresse in una serie di brillanti interventi - quale è la via per concretare_ uno schieramento munito di un effettivo comune denominatore, una. effettiva azione politica che deve essere coordinata e quotidiana? In breve, una cinghia di trasmissione dell'azione europea? La stessa relazione Spinelli è su questo terreno assai vaga e reticente quairito è lucida in merito alle prospettive politiche. Al di là delle stesse perplessità e contraddizioni 58 Bibliotecaginobianco

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