Editoriale Coloro che in conseguenza del rilancio dell'apertura a sinistra abbandoneranno il PSI, ritenendo di non poter più convivere insieme alla maggioranza auto·nomista, rappresentano quella frazione della sinistra. che certamente è sempre disponibile per· un.a battaglia di opposizione contro le destre, ma non è ancora in grado di recare un suo responsabile e positivo contributo alla formulazione ed elaborazione di una alternativa alle destre, alla creazione della sola alternativa di sinistra che sia oggi realizzabile in Italia. Per il primitivismo ideologico e l'infantilismo politico di cui hanno dato ripetute prove, gli oppositori socialisti all'apertura a sinistra sono gli ultimi eredi dei protagonisti di quel « dramma delle occasioni mancate» di cui ha parlato Nenni al Congresso dell'EUR. Al momento in cui scriviamo non sappiamo ancora se la minaccia di scissione sarà seguita da una effettiva scissione; né sappiamo se, a dare un seguito alla minaccia formulata all'indomani dell'accordo fra i quattro partiti del centro-sinistra, saranno molti o pochi, tutta la. sinistra del PSI o, come sembra più probabile, soltanto una parte di essa, gli « irrecuperabili». Noi ci auguriamo naturalmente che siano pochi, pochissimi, a mettersi fitori del partito; in modo che non si possa nemmeno parlare di scissione, ma solo di sfrangiamento: di uno sfrangiamento che dopotutto potrebbe essere anche auspicabile nella misura in cui serva ad eliminare tossine ed elementi di disturbo che non sono altrimenti eliminabili e che minano la vita stessa dell'organismo del PSI in questa difficile e importante fase di evoluzione, consolidamento, espansione della democrazia italiana. Ma ci auguriamo anche che gli autonomisti, i quali nutrono itn forte e ammirevole sentimento di « patriottismo di partito », non siano disposti a pagare un prezzo troppo alto per trattenere nel partito coloro che oggi minacciano di uscirne: un prezzo tanto alto da rendere debole, o precaria, o condizionata la partecipazione attiva del PSI alla coalizione di centro-sinistra. Di assai minore rilievo politico sono le minacce formulate da Gonella e da Bettiol, nei confronti della DC, e da Pacciardi, nei confronti del PRI, di non attenersi alla disciplina di partito in Parlamento: ~i tratta di uomini che sono oramai soli con se stessi; e, se essi si met- • 3 Bibliotecaginobianco
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