Loretta Valtz Mannucci di carattere tecnologico: ricerche per il controllo della pro·duzione, oppure per l'applicazione di determinate tecniche_ alla produzione. Domani, se davvero funzionerà il CNR, e se :davvero verranno stanziati ingenti fondi, questo· laureato sarà attirato anche dalle ricerche più distaccate dalla pro-duzione, svolte, sì, per fini pubblici generali, ma sempre saldamente legate alla praticità, al rendimento misurabile. ·su questo punto non lascia dubbi, ad esempio, il telegramma inviato dal ministro Medici al Convegno: « La collettività assegna una parte del reddito nazionale e richiede un corrispettivo· ... Qualità e costo ... Libertà agli studiosi, e riduzione delle remore burocratiche... [ma] ... disciplina ». In questo quadro, assai simile invero a quello americano, chi si dedicherebbe alla ricerca che « non rende»? Negli Stati Uniti questo sta diventando un tema assillante. E tanto più grave diventa poi quando, al concetto della ricerca che rer1de (e che· quindi viene curata, pagata, progettata_, per cui lo scienziato, il ricercatore, diventa un esecutore d'alto livello, un tecnico), si affianca inevitabilmente quello dell'équipe (il senatore Medici ci informa efficacen1ente a questo proposito che la ricerca non è più « una raffinata attività », ma « un lavoro organizzato », e l'ing. Martinoli ha. dichiarato che la ricerca indipendente non è quasi più possibile: ci vogliono infatti unità di sforzi, una ferrea organizzazione e il controllo dei te1npi e dei costi). Ed è evidente che i tipi di ricerca di cui si è parìato sinora esulano, sia per il costo che _ per la quantità del materiale e del personale necessari, dalle possibilità e dal co·ntrollo del singolo . .Si sviluppa, quindi, inevitabilmente, un insegnamento· universitario tutto volto a preparare personale altamente specializzato, o « frazionato », che deve per forza inserirsi in un gruppo. Il prof. Mazzanti ha significativamente indicato come compito del CNR la « produzione di conoscenze », che si svolgerebbe accanto alla « applicazione per la produzione di beni_ e servizi », co1npito che spetterebbe propriamente all'industria: entrambe dovrebbero poggiare sulla « formazione di uomini e mentalità», che spetta all'università (si tratta di 1nentalità « produttive » atte a « rendere », come appare _chiaro dal contesto, ma forse ci si deve ancora rallegrare che sia rimasta la parola « formazione » ). Ma in America, l'assegnazione di ingenti somme da parte del governo, delle fondazioni e dell'industria per « potenziare » le facoltà. scientifiche ha pressoché travolto nel dop·oguerra queste ultime e le 1stesse università, rendendole dipendenti dalle iniziative e dagli indirizzi di gruppi, i cui interessi sono sempre _pratici. È proprio al livello della riflessione indipendente ed individuale, 34 Bibliotecaginobianco
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