Nord e Sud - anno X - n. 48 - dicembre 1963

Loretta Valtz Mannucci posizioni o di scegliere tra pareri discordi. Persino l'Avanti! ha intitolato l'articolo dedicato al convegno (a cui ha dato un bel rilievo in prima pagina): « Ancl1e per la ricerca ormai indìspensabile una politica di piano »; dimostrando cosi qua11to poco si possa capire, pur essendo d'accordo. Ormai è per t1na politica di piano che è indispensabile la ricerca. E no1 n si creda che sia accademica la differenza. La nostra è un'epoca in cui la tecnica e la scienza esercitano un gran fascino, come in altri tempi la fede. E cosi ci si mette a parlare di « scienza » e di « organizzazione della ricerca » con una sorta di rapimento estatico, senza precisare di quale scienza si tratti, di quale ricerca e del perché si voglia organizzarla. Da questa parte c'è il caos, nelle cui acque torbide può pescare chiunque ne abbia voglia o interesse, a tutto detrimento dei veri interessati. Così si suscita opposizione proprio tra quei gruppi che dovrebbero essere i sostenitori di una determinata posizione, e si dà a coloro che si ama chiamare « le forze della conservazione » la possibilità di prendere l'iniziativa, poiché, intesa in un certo modo, questa faccenda della tecnica e della scienza è proprio « Cosa Loro » (non a caso il relatore prof. Mazzanti, direttore delle ricerche della Petrolchimica della Montecatini, ha potuto lamentare l' « esigua » percentuale di persone provenienti dall'industria inserita nei comitati consultivi del CNR, senza che nessuno ne restasse particolarmente turbato). L'intervento più interessante, agli effetti di questa chiarificazione pregiudiziale, è stato senz'altro quello dell'on.le Malfatti. Malfatti non è uno scienziato; è un uomo politico, e per di più fa parte del partito di maggioranza relativa. Egli aderisce spontaneamente a quella realtà di governo la quale, se può impedire certi voli, permette tuttavia, in casi come questo, di capire bene di che cosa effettivamente si tratti. E qui si tratta, come egli ha fatto ampiamente intendere, di uno dei provvedimenti fondamentali per l'attuazione di una seria politica di piano. Il che vuol dire che della scienza ci si interessa strumentalmente, che questa strumentalità è diretta a fini pubblici generali; e che in questa prospettiva si discute utilmente sul modo di rendere efficace il CNR. Stabilito, infatti, che la ricerca scientifica che si vuole organizzare e sviluppare è quella che si rende necessaria per svolgere un piano generale economico e sociale già esistente, oppure per procedere_ alla formulazione ex novo di un piano, si possono subito risolvere - per alcuni « positivamente », e per altri « negativamente, » s'intende - molte delle perplessità che si sono invece trascinate avanti inutilmente nella 32 Bibliotecaginobianco

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