Nord e Sud - anno X - n. 48 - dicembre 1963

... I problemi europei e la politica economica internazionale . mercato o comunque la saldezza organizzativa dell'industria garantissero la sufficienza degli sbocchi ed una adeguata competitività. Ma alcuni di questi prodotti non potrebbero avere accesso sui mercati dei paesi industrializzati senza ulteriori facilitazio·ni, oltre q11elle doganali, mentre, per converso - si dice - altri di questi prodotti potrebbero costituire una seria minaccia per taluni importanti settori produttivi dei paesi importatori, dato il prezzo « anormalmente » basso al quale potrebbero essere offerti. Tenendo conto di ciò, iì « piano » suggerisce delle adeguate procedure di negoziato. I paesi in fase di sviluppo, singolar~ente o in gruppo, dovrebbero segnalare le industrie che essi desiderano vedere assistite. Un Comitato misto paritetico sarebbe chiamato ad esaminare le richieste e sulla base delle sue decisioni i paesi industriali dovrebbero accordare diminuzioni doganali per favorire selettivamente la vendita di determinati pro,dotti sui propri mercati e ciò senza contropartita. Si dovrebbe poi vigilare a che le industrie beneficiarie sorgano in coHdizioni economiche, tecniche e sociali sane. Essendo la protezione degressiva, si renderà necessario controllare gli sviluppi dell'industria beneficiaria. La preferenza potrà assumere varie forme : sospensione parziale o totale dei dazi, contingenti doganali, ecc .. D'altra parte, i paesi che concederanno tali facilitazioni potranno premunirsi contro gravi difficoltà di mercato, o anche contro perturbazioni passeggere, mediante un sistema di tasse co1npensatorie, il cui ricavato dovrebbe tuttavia costituire un fondo da utilizzare, di comune accordo, per i bisogni dei paesi esportatori. Lo scopo è quello di co·ntrollare i mercati e permettere l'adattamento graduale degli esportatori e degli importatori alla nuova situazione. Lo sforzo « pragmatico » della proposta sembra notevole. Certo, in mancanza di particolari, è difficile dare un giudizio sul « piano Brasseur ». Due critiche possono tuttavia abbozzarsi: che ci sia il pericolo di rinsaldare e moltiplicare le particitlar areas preferenziali, con riflessi politici assai pericolosi (infatti, non sembra che il piano possa realizzarsi efficacemente se non entro un numero limitato di paesi); che, essendo le tasse compensatorie uno strumento delicato, specie per quanto riguarda la determinazione dell'aliquota, la tempestività dell'applicazione come della sospensione, ecc., si rischi, in realtà, o una scarsa efficacia del sistema o una regolazione del medesimo, lasciata tutta, di fatto, in mano ai paesi industrializzati i~porta tori. A questo punto, si intende quale funzione dialettica nei confronti delle iniziative occide11tali, nonché, almeno parzialmente, nei confronti delle trattative in seno al GATT, i paesi in via di sviluppo, vogliano dare alla Conferenza per il commercio e lo sviluppo organizzata dal27 Bibliotecaginobianco

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