Nord e Sud - anno X - n. 48 - dicembre 1963

Recensioni programmi coraggiosi. Auspicabile, quindi, che qualche comune della « fascia » assuma l'iniziativa con un programma co,mpleto, ricorrendo, nel caso, alla collaborazione delle industrie del luogo. Si confida molto sulla forza di esempio che un progetto del genere potrebbe avere sugli altri comuni. Nella terza parte del volume si rileva che proprio nei prossimi dieci anni si consoliderà un nuovo tipo di rapporti tra capoluogo, comuni della « fascia » ed intera regione, che la connessione tra metropoli ed hinterland è destinata ad infittirsi, che, anzi, alcu11e funzioni tipiche di grande città matureranno. Spesso Milano si è mossa con una certa pesantezza (e gli stessi organi interessati lo hanno ammesso!). Si deve quindi recuperare il tempo perduto; questa è anche l'impostazione generale del piano formulato dal Comune di Milano per il quadriennio '62-'65. È ormai divenuta generale la convinzione che dal tipo di scelte operate dall'a1nministrazione del capoluogo dipenda la politica di orientamento delle attività economiche di tutto il territorio entro uno schema di sviluppo equilibrato. Il problema essenziale è questo: riuscirà Milano, con la forza del suo esempio, ad imprimere caratteristiche urbane alla zona di nuova industrializzazione? Ciò dipenderà dalle circostanze e dalle realizzazioni non direttamente eco,nomiche: « è a questo punto che dovrebbe intervenire un discorso completo circa gli sviluppi reali della ' fascia' di nuovo inurbamento, ad assegnare il debito valore ai rapporti esistenti soprattutto per quel che concerne l'utilizzazione delle forze di lavoro». Per tutti i comuni si ap•re, infatti, la possibilità di ispirarsi alla politica realizzata dal capoluogo ed attuare una scelta prioritaria di interventi: modificare e migliorare la propria rete autostradale e .di comunicazione, costruire edifici scolastici capaci, migliorare le condizioni dell'edilizia pubblica, favorire le iniziative di quella popolare, provvedere ad un cospicuo acquisto di aree e dare il via a una politica di nuovi quartieri. Forse in avvenire, dalle esigenze di integrazio,ne tra metropoli ed hinterland, comincerà ad esprimersi una volontà d'ordine e di equilibrio, un indirizzo più adatto alla misura umana; e sarà proprio il nucleo della nuova metropoli a determinare, oltre a certe iniziative economiche, il genere di vita metropolitano. È per questo motivo che bisogna pensare che Milano-metropoli ha « una funzione specifica nei confronti delle esigenze di elevamento dell'area che da essa dipende». Una delle novità della Milano contemporanea è la espansione della sua funzione ricettiva turistica; prop·rio perché non può essere catalogata tra le città turistiche aventi caratteristiche ambientali e artistiche, il suo è un turismo che ha « determinanti mercantili, di informazione, di esplorazione tecnica». In una prospettiva a lungo termine, grazie anche alla sua posizione geografica, molto centrale nei riguardi degli altri paesi del MEC, la città « potrebbe ripetere, in Europa, l'esperienza di New York», se, oltre che come centro di divertimenti, riuscisse a suseitare particolare interesse per le ricerche tecniche e scientifiche. Ma, quale è la direzione giusta? A questa domanda non può rispondere che il piano intercomunale, che si ispira « al superiore compimento del comune destino della zona interessata». È significativo che le conclusioni contenute nelle Linee 123 Bib_liotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==