Marisa Càssola ma visti alla luce della memoria, che li fa diventare tema di leggenda. È appunto questo alternarsi del passato col_ presente uno dei temi più suggestivi del romanzo Una questione privata èhe, come si è detto, ci dà la vera misura dell'arte di Fenoglio, sia per la forte carica di sentimenti cui dà voce, sia per lo stile ormai adulto e lontano- da ogni esperimento dialettale. Ritornano in questo racconto, felicemente fusi, i motivi consueti dell'arte di Fenoglio: il paesaggio soffuso di tristezza delle Langhe, scenario delle gesta dei partigiani, la tragedia dei contadini, ora impegnati nella dura esperienza della guerra, e insieme u11 tema che mai Fenoglio aveva trattato con tanto abbandono lirico: l'amore. Già nelle pagine de La Malora e in alcuni racconti si era insinuata una vena di lirismo diverso da quello del Verga, nell'animo di alcuni personaggi era apparsa una coscienza più chiara di sé e del proprio destino. Nell'ultima opera la partecipazione dello scrittore alla vicenda si fa ancora più aperta e sentita, e la storia che scaturisce da questo nuovo atteggiamento acquista un sapore imp,revedutamente romantico. Il partigiano Milton, protagonista della vicenda, affronta una serie di terrificanti avventure nella speranza di salvare dalla morte Giorgio, un suo comp·agno catturato dai repub•blichini. Il movente che lo spinge all'impresa disperata è l'ansia di sapere da Giorgio la vera natura dei rapporti che l'hanno legato a Fulvia, la ragazza amata da Milton prima di andar solda~o. Alla corsa allucinante del giovane fa da sfondo la campagna piovosa e desolata, coi suoi sentieri coperti di fango, colle sue macchie ·che sembrano celare ad ogni passo oscure minacce di morte. Pur restando sempre presente a se stesso e ai pericoli che lo circondano, Milton non può fare 3: meno di immergersi ogni tanto nei ricordi~ rivivendo a sprazzi il tempo dei suoi incontri con Fulvia, una ragazzina ancora acerba, ma già esperta nelle schermaglie amorose, da lui vagheggiata col sentimento puro di un adolescente e idealizzata nella fantasia, Fulvia « che gli aveva fatto costruire un mondo di amore su certe parole dette così per dire». Alla dolcezza delle memorie si alternano, con efficaci contrappunti, scene di selvaggia violenza, come l'uccisione dell'ostaggio fascista e la fucilazione dei giovani partigiani, descritte con spietata lucidità e precisione di particolari. La tensione del racconto si fa sempre più serrata fino a sciogliersi nell'ultima scena, quando Milton riesce a sfuggire miracolosamente al fuoco nemico e ritrova finalmente se stesso, di tt1tto dimentico nella gioia di sentirsi vivo. Queste pagine, col loro alternarsi di lirismo romanitco e di crudo realismo ci confermano la pienezza artistica raggiunta da Fenoglio nella sua maturità e, assegnando all'Autore un posto di rilievo nella narrativa dell'ultimo ventennio, ci fanno rimpiangere la brusca interruzione di una stagione letteraria che aveva cominciato a dare i suoi frutti migliori. MARISA CÀSSOLA 114 Bipliotecaginobianco
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