Recensioni sempre il paese, si acquatta dietro una siepe come un ladro, per vedere un'ultima volta « la treccia unica e il profondo sguardo di lei». Ma in altri racconti lo scrittore esprime una visione della vita più distesa e pacata, volgendo la sua attenzione a certi personaggi caratteristici del mondo paesano, che si prestano ad una bonaria canzonatura, non priva di una vena di simpatia e di umana pietà. Impossibile non ricordare l'innocente figura della « sposa bambina», che, maritata giovanissima per motivi d'interesse, continua a giocare nella piazza del villaggio, e alleva la numerosa prole fra un un colpo e l'altro di biglia; o ancora la figura tipica dello « ziastto », dominato da una moglie bisbetica, che s'incanta a sognare libertà ed avventure, e incarna il suo ideale d'uomo in un bandito più volte omicida. C'è sempre, in Fenoglio, un'ammirazione stupita per i personaggi coraggiosi, per gli uomini capaci di rischiare il tutto per il tutto: il giocatore d'azzardo che perde il suo patrimonio in una sola nottata, l'evasore fiscale che decide la sua sorte sparando sull'agente delle tasse, l'assassino che, barricato in un fienile, resiste alla forza pubblica per un'intera giornata, e, all'altra estremità nella scala dei valori umani, il partigiano, l'eroe per eccellenza di Fenoglio, pronto a sacrificare la sua vita per la causa, ribelle perenne contro l'ingiustizia, assetato di libertà. Si è detto che il mondo di Fenoglio è un mondo elementare, istintivo, dove non esiste una tematica politica o morale. Meglio sarebbe dire che l'ideologia è sottintesa, prima vissuta che pensata; e del resto proprio in questa apologia della vita come azione sta sp·esso la potenza drammatica dei suoi racconti. Già ne I 22 giorni della città di Alba, la battaglia per la libertà, sostenuta dai partigiani fanciulli, è narrata con sobrietà cli tocchi, ridotta ai cenni essenziali; ma nel fondo della pagina vibra una nota di ammirazione per l'eroismo della disperata difesa. E in Primavera di bellezza il dramma di una generazione particolare, quella cresciuta nel clima soffocante del fascismo, si risolve solo dopo l'armistizio, quando Johnny e i suoi compagni scoprono la guerra partigiana come la loro guerra, e rivolgendo le armi contro tedeschi e fascisti sentono di aver trovato finalmen~e la direzione giusta. Il gruppo di racconti nati dall'esigenza di tramandare figure ed episodi salienti della resistenza, ha il valore di un documento, la concretezza di una confessione immediata, che raggiunge talora punte di crudez~a, come nell'immagine, più volte ricorrente, del partigiano impiccato col gancio da macellaio. Nella visione di Fenoglio, la ~erra, come talvolta la povertà, rivela l'intrinseca crudeltà dell'individuo, capace di combattere fino all'ultimo sangue per odio, per desiderio di vendicare i compagni uccisi o anche perché scopre dentro di sé l'atavica paura dell'uomo per l'uomo. Ma il bisogno di testimoniare, che costituisce uno degli impulsi poetici più urgenti cli Fenoglio, non sarebbe di per sé sufficiente a far letteratura se ad esso non si accompagnasse il tentativo di ricreare artisticamente il clima della Resistenza. Di qui prende spunto il tema del ricordo, che tempera talvolta la crudezza degli avvenimenti, non più direttamente presentati, 113 Bibl~otecaginobianco
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