l Mario Dilio integrazione al quale non possono non partecipare le piccole imprese. In altre parole, se a Milano e a Torino le: industrie automobilistiche o quelle produttrici di elettrodomestici ricorrono, pare per il 38 per cento, a piccole imprese per la fornitura degli accessori, a Brindisi, a Taranto e in Basilicata, i sottoprodotti del petrolio e l'acciaio possono essere trasformati in loco, i primi in manufatti plastici oggi tanto richiesti dai consumatori e il secondo per le diverse utilizzazio·ni nell'edilizia, nella meccanica, nell'arredamento, nei lavori stradali, nel settore turistico, ecc. Esempi positivi, d'altra parte, già ve ne sono, e proprio· in Puglia. In provincia di Lecce sono sorte due industrie per la lavorazione della materia plastica prodotta dal complesso petrolchimico Montecatini di Brindisi. Nel Metapontino non sono pochi gli agricoltori che hanno cominciato· le coltivazio,ni in serre realizzate con materiali plastici a bassissimo costo. Altri utilizzano tubi di plastica per i canaletti di irrigazione, che dalla rete idrica centrale portano ai campi. A Monopoli, in provincia di Bari, sono sorti numerosi labo_ratori e si producono tende alla veneziana, reti, secchi, aggeggi per usi domestici e agricoli, tutti in plastica·. Non è improbabile che fra qualche tempo si verifichi in Puglia il fenomeno della vendita della terra per più remunerativi investimenti in attività industriali e commerciali, sia pure piccole, forse in laborato·ri condotti da una intera famiglia, così co~e a Vigevano, in provincia di · Pavia, accade per i fabbricanti di calzature. Da pochissimi anni alla Fiera del Levante si vendono macchine stampatrici di manufatti plastici che gli espositori della Germania occidentale espongono nei loro stands. Avendo la materia prima a portata di mano e a condizioni di pagamento dilazionato può anche darsi che pian piano il capitale pugliese riesca a unirsi e dare vita a iniziative nuove anche in campo meccanico, con l'acciaio di Taranto. Se pensiamo che a Foggia è già nato uno stabilimento (la parte urbanistica è stata curata dall'architetto Marcello Fabbri, collaboratore assiduo di questa rivista) per la produzione di profilati plastici, non è azzardato affermare che l'iniziativa ha tenuto conto della nuova realtà di Brindisi, come fonte di approvvigionamento della materia prima. MARIO DILIO 106 Bibliotecaginobianco
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