1vlario Dilio Altre richieste degli operatori riguardano appositi locali da realizzare nell'ambito della zona industriale di Taranto, adatti all'insediamento di imprese artigiane e piccole industrie, singole o raggruppate, allo scopo di favorire il loro rapporto con le grandi industrie che vanno sorgendo nella provincia (I\' Centro, Cementir, tubificio, Schell, ecc.). ~ autorità governative debbono considerare con la massima attenzione lo sfrondamento delle troppo numerose e talvolta poco so·ddisfacenti iniziative nel campo della istruzione professionale coordinandole secondo un criterio obiettivo e rigoroso di reale efficienza nel quadro delle necessità dell'ecor,omia produttiva della zona, valorizzando la funzione formativa del « n1aestro artigiano », nonché la validità sociale e culturale delle piccole irrtpres·e nel loro complesso. È dunque certamente di attualità la domanda: so,pravviverà l'artigianato alla industrializzazione o sarà schiacciato dai nuovi procedimenti produttivi, dall'automazione, dalle catene di montaggio, dai criteri moderni delle analisi-tempo per la produzione di un manufatto? È questo un problema che interessa tutto il Sud, tutte le zone ove è già in atto, o lo sarà in avvenire, un massiccio intervento pubblico e privato per la creazione di una moderna e fitta rete di industrie. A parere nostro, esso presenta due aspetti: la produzione delle i1nprese e, successivamente, la vendita della pro~uzione di tali imprese. Siamo · convinti che proprio ora che si sta creando l'industria di base occo·rre uno studio· particolareggiato che individui i settori in cui le piccole imprese possano essere chiamate a fornire la loro opera e quali prodotti debbano immettere sul mercato. È chiaro che si deve trattare di attività che tengano conto della produzione degli impianti di base: questo conduce logicamente a co11figurare l'artigianato come complemento della grande indl1stria. Alla luce di queste considerazioni un obiettivo rimane fisso, dettato dalla realtà econo·mica che si evolve: far assumere, cioè, all'artigianato una nuova strutturazione dovuta proprio al tipo di produzione cui esso si dedicherà. L'artigiano, insomma, deve essere promosso a piccolo im- 'prenditore industriale. L'ENAPI questo problema se lo è posto e alcune previsioni _attestano la convenienza reciproca, per l'industriale e per l'artigiano, a conseguire una integrazione nell'area operativa. In uno studio si dimostra che l'artigianato di servizio per il solo stabilimento siderurgico di Taranto potrà ottenere commesse per l'ammontare di circa nove mi104 Bibliotecaginobianco •
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