Nord e Sud - anno X - n. 48 - dicembre 1963

L'artigianato nel quadro dell'industrializzazione Questo dimostra come il potere legislativo, se ha avuto indubbiamente la mano felice nel diagnosticare i mali dell'artigianato e nell'indicare la terapia, non ha predisposto· i mezzi necessari per curare l'organismo. Nel luglio di quest'anno è stata appro·vata in Parlamento un'altra legge che prevede lo stanziamento di un solo· miliardo per l'intera penisola. Naturalmente verranno esaudite le richieste che da molto tempo giacciono inevase e non si potrà far fronte a nuove iniziative che sorgo·no prevalentemente nelle regioni meridio,nali. Questo 1 del credito è stato un punto dibattutissimo al convegno tarantino·. È emerso che anche nell'artigianato 1 , come d'altra parte avviene per l'industria, il credito si muove· con lentezza talvolta esasperante, la trafila burocrata è eccessiva, pesante, complessa e macchinosa. Mentre tutto il processo di sviluppo economico è dinamico, il credito è lento, dicono gli operatori. Qualche impresa artigiana ha dovuto sovente rinunciare al credito· non essendo in grado di fornire sufficienti garanzie reali; e così avviene che pro·prio chi ha più bisogno di credito ha meno possibilità di ottenerlo. Unanime è stata a Taranto la richiesta di un incremento dei fondi occorrenti per la continuazione nel tempo della legge 623 del 30 luglio 1959, mo·dificata ed integrata dalla legge 25 luglio 1961, n. 649, ·per il credito alle minori imprese, estendendone l'applicazione alle aziende artigiane ed aumentando, nell'entità e nel tempo, le agevolazioni vigenti, sia in ordine al credito• e sia in ordine ai contributi previsti dalle leggi 634 e 555 in vista delle accresciute esigenze delle singole unità produttive. Ma contemporaneamente gli operatori chiedono una maggiore elasticità nell'esame delle garanzie e l'aumento degli sportelli nelle regioni meridionali, reso urgente dall'incremento generale delle attività creditizie. Interessante è il fatto che il convegno ha preso coscienza della necessità che le nuove piccole aziende già esistenti e le altre che man mano co~telleranno le aree di sviluppo pugliesi e meridionali ottengano un'assidua ed efficiente assistenza tecnica ed o,rganizzativa; esse devo·no poter accedere tempestivamente alle varie forme di incentivazione finanziaria che le leggi dello Stato prevedo·no, sia per l'impianto sia per l'esercizio. L'ENAPI e lo IASM (Istituto per l'Assistenza allo Sviluppo del Mezzogiorno) devono stimolare nuove àttività produttive nell'area di Taranto, prestando continuo e organico aiuto ai consorzi e alle cooperative - organismi di cui è stato auspicato lo sviluppo - anche per quanto si riferisce alle garanzie di credito. 103 Bi~liotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==