L'artigianato nel quadro dell'industrializzazione Il 26 gennaio 1963 si apprende che la Schell ha deciso di realizzare a Taranto una grande raffineria che si estenderà su una superficie di circa 140 ettari, con un investimento di quaranta miliardi di lire, per la lavorazione di tre milioni di tonnellate di petrolio grezzo all'anno. Entrerà in funzione nel 1965. Il 2 agosto 1963 il Comitato dei Ministri per il Mezzogio·rno approva il Piano Regolatore dell'Area di sviluppo industriale di Taranto. In campo petrolifero è an.che in programma la costruzione di alcuni depositi costieri, ad iniziativa delle maggiori Case del ramo: l'AGIP, la Esso Standard Italiana, la Romiti Oriente Nello, la Caltex s.p.a., la CID. Queste imprese hanno impegnato una superficie di diciotto ettari di terreno. La provincia di Taranto co·nta 28 comuni, di cui diciotto fanno parte del Conso1 rzio. La popolazione della provincia era, al 31 ottobre 1961, di 462.406 abitanti. I diciotto comuni dell'Area assommano 290.352 abitanti. Lo studio della Tekne ha ipotizzato lo sviluppo dell'area nel perio,do fra il 1960 e il 1981. Per quanto si riferisce alla popolazione in essa residente e ai posti di lavoro che verranno a crearsi nell'industria, nell'agricoltura industrializzata e nei servizi, i dati sono i seguenti: anno 1960: popolazione residente nell'area 290.352; popolazione attiva 98.571; posti di lavoro 96.953 - anno 1981: popolazione residente 435.000; popolazione attiva 191.590; posti di lavo·ro 191.500. A nord del Mar Piccolo è prevista un'area di duemila ettari per un grande insediamento residenziale, ipotizzando un incremento di popolazione, per un ventennio, di duecentomila unità. Il calcolo è stato effettuato determinando una densità di cento persone per ettaro. Il nuo:vo quartiere sarà dotato di tutti i servizi sociali e commerciali; alle infrastrutture provvederanno il Consorzio per l'Area e il Comune del capo. luogo. . L'Italsider sta investendo per il IV Centro Siderurgico trecento miliardi di lire. Gli stabilimenti sorgeranno su una superficie impegnata di 540 ettari e proq.urranno acciaio, ghisa e derivati, tubi saldati. La quantità annua potrà essere di due milioni di tonnellate di acciaio, con previsione di incremento fino a sei milioni di tonnellate. Verranno impiegate oltre cinquemila unità lavorative. Il tubificio, come già abbiamo visto, è stato il primo impianto completato. Comprende una linea di produzione costituita da una macchina per piallare e bisellare, da una pressa ad « U » da 16.200 tonnellate, da 97 Bibliotecaginobianco
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