Nord e Sud - anno X - n. 47 - novembre 1963

.... ,... RECENSIONI L'avventura intellettuale di C. L. Becker Cari Lotus Becker è un nome che, tranne per alcuni specialisti di storia americana, non evoca molte letture fatte, né precise posizioni culturali: eppure la sua personalità dì storico è di tale rilievo da aver destato, già vent'anni or sono, dell'interesse persino nel Croce che consigliò la traduzione della Città celeste dei filosofi del Settecento, rimasto, nella versione del Morra, il solo libro di Becker conosciuto, e neanche esso molto, dai lettori italiani. La presentazione di una silloge di scritti del Becker, a cura di Vittorio De Caprariis e a ct1i lo stesso ha dato il titolo di Storiografia e politica, apparsa di recente per i tipi dell'editore Neri Pozza (Venezia, 1962, pp. 345), ripropone pertanto all'attenzione degli studiosi di problemi storiografici l'opera di uno dei maestri della storio·grafia americana della prima metà del secolo, il cui ingegno storico merita certamente di essere apprezzato in giusta misura, soprattutto per la ricchezza problematica che vivifica la più parte della sua produzione. Anche se il fine ultimo che ha mosso il De Caprariis è stato indubbiamente l'interesse che l'opera del Becker offre dal punto di vista politico per la fede democratica e liberale che egli sostenne per tutto il corso della sua esistenza, tuttavia, essendo il De Caprariis uno storico che non ignora né sottovaluta l'importanza della filosofia, non ha trascurato uno degli aspetti fou.damentali della posizione del Becker e cioè l'attenzione che questi pose ai problemi metodologici e le indagini sulle premesse teoriche della storiografia, da lui abbinate con felice sintesi alle ricerche concrete di cui è ricca la sua produzione. Questa gamma di interessi pone il Becker al di là della ristretta cerchia degli storici nella più peculiare accezione del termine, e colloca la sua opera nel raggio di interesse di quanti sono sollecitati da problemi metodologici, filosofici, politici o culturali in genere. Certamente a chi sono familiari le pagine crociane sulla Teoria e storia della storiografia o sulla Storia come pensiero e come azione, gli scritti metodologici di Becker danno a volte l'impressione del déjà vu, di una posizione teorica definitivamente superata, dal momento che moltissimi sono i limiti che essa presenta, le ingenuità di cui pecca: tuttavia il suo sforzo per giungere ad una teorizzazione storica rivela la sua persuasione che la realtà è storia e che quest'ultima è l'unica forma possibile di conoscenza, . indirizzando così il pensiero verso quel contenuto storicistico che si rivela come il più proficuo per un esatto intendimento dei problemi della realtà. Per queste ragioni, e proprio in questo momento in cui le tendenze antistoricistiche pretendono un posto di rilievo, nel campo culturale, per queste ragioni, dicevamo, le pagine del Becker sono una lettura tutt'altro che sterile e, veramente, la sua « avven95 Bibliotecaginobianco

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