Nord e Sud - anno X - n. 47 - novembre 1963

« Nuova strategia» e distensione esso, oggi, ha acquistato una importanza particolare, ciò è dovuto,, sempre secondo il Kaufmann, al fatto che all'inizio del decennio 19501960 si pensava che un attacco termonucleare sarebbe stato breve, mentre ci si orienta attualmente verso la possibilità che una guerra termonucleare non si esaurisca con lo scambio di pochissime salve, ma consista in un dialogo abbastanza lungo di colpi accuratamente controllati. Le ragioni di queste nuove formule strategiche americane devono comunque essere trovate non soltanto nella credibilità del deterrente (non essendo credibile ormai che 11na potenza come gli Stati Uniti rischi il cosidetto « olocausto » di fronte a problemi apparentemente a carattere non vitale), ma nella sempre più chiara impossibilità di una difesa efficace delle città; il che comporta, reciprocamente, l'opportunità, ai fini di modificare abbastanza sensibilmente le quote di distruzione, di evitare ogni strategia cl1e si diriga contro le città o contro gli obiettivi demografici dell'avversario. Per questi motivi si è venuta evolvendo sempre con maggiore complessità la teoria di una risposta flessibile, articolata al tempo stesso su armi nucleari e su ar1ni conve·nzionali capaci di essere mantenute sotto un esatto co,ntrollo in ogni singola azione durante tutto lo svolgimento di un eventuale conflitto futuro. Si è passati così, da una concezione estremamente semplice di up.a futura guerra nucleare, in cui ogni arma sarebbe stata destinata fin dall'inizio a battere obiettivi predeterminati ed in cui ogni azione di comando si sarebbe limitata all'ordine di fare, o di non fare, fuoco (go - no go), alla strategia attuale: la quale prevede una infinita gamma di possibili risposte militari e, in tutte le successive fasi, o strikes, un riadattamento degli obiettivi in base alle decisioni politiche ed ai risultati ottenuti con le salve precedenti. Queste continue modificazioni nel cosidetto targeting co1nportano, come è ovvio, una serie di operazioni complesse, che, data la brevità del te111po, devono essere affidate esclusivamente alle maccl1ine elettroniche e richiedono altresì collegamenti indistruttibili e un'organizzazione che garantisca il più fedele funzionamento anche in caso di conflitto. Concetto fondamentale, quindi, nella strategia di risposta flessibile, è quello del controllo assoluto delle armi in ogni circostanza. Se. tale controllo non si potesse mantenere, è evidente che l'uso disordinato delle armi, da parte propria o da parte dell'a,rversario, potrebbe portare ad una drammatica elevazione del grado di violenza del conflitto, trascinandolo rapidamente verso la cosidetta « reazione spasmodica». 89 Bibl.iotecaginobianco

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