Roberto Guidi ·(quando esisteva una notevolissima differenza: quantitativa di effetti fra le armi convenzionali e le armi nucleari), che la spiralizzazione potesse avere inizio soltanto con l'i1npiego di armi nucleari, si ritiene oggi (quando le armi nucleari tattiche hanno ormai colmato il gap prima esistente fra i due tipi di armi) che la spiralizzazione. possa avere inizio già con l'impiego di armi convenzionali. Di qui la conseguenza che il controllo deve essere esteso non soltanto a tutte le armi nucleari in tutte le fasi di un eventuale conflitto, ma anche a tutte le armi convenzionali e, più largamente, a tutto l'impiego politico di esse in tutti i territori ed in tutte le fasi di una azione politica dell'alleanza. 6) Se esaminiamo la politica militare seguita dall'Alleanza Atlantica nel periodo da Lisbona in poi, si possono notare una serie di fasi successive che si qualificano differentemente in base all'impiego previsto degli armamenti nucleari. La fase attuale, che è caratterizzata da un maggior equilibrio delle forze nucleari fra i due blocchi, può essere contraddistinta con la formula, di elaborazione americana, della cosidetta risposta flessibile. Tale formula, in relazione alla dottrina americana, quale risulta sopratutto dalle dichiarazioni del Segretario alla Difesa, McNamara, si riassume generalmente nella considerazione che si è invertito il concetto dello scudo convenzionale e della spada nucleare. Ma in realtà, più che di una inversio,ne dei concetti di spada e di scudo, si dovrebbe dire che ci troviamo· in presenza di una fusione di tutti i tipi di deterrenti, convenzionali e nucleari, in un unico strumento che co-nsenta reazioni graduabili a volontà nel tempo e nello spazio. Tracce - e talvolta notevoli - della precedente dicotomia fra armi nucleari ed armi convenzionali (e del gap che esisterebbe fra i due tipi di armam~nti) si rilevano tutto,ra nel pensiero americano; e possono essere riconosciute precisamente nell'insistenza sulla necessità di un aumento, da parte europea, degli armamenti convenzionali (anche se è potuto sembrare che tali pressioni siano state esercitate in vista di una politica a breve scadenza) e nell'affermazione di taluni teorici americani (che non deriva lo,gicamente dalla pura teoria del controllo) che ad una offensiva conve·nzionale si deve rispondere esclusivamente con armi convenzionali. In ogni modo, il concetto della risposta flessibile, almeno secondo il Prof. Kaufmann, del M.I.T., risale ad un periodo molto anteriore sia alle dichiarazioni di McNamara del '61-62 che alle teorie accettate dall'USAF .nel 1960, potendo essere ricollegato a concetti tradizionali dell'aeronautica relativi ad una battaglia p·er la superiorità aerea. Se 88 BLbliotecaginobianco
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