Nord e Sud - anno X - n. 47 - novembre 1963

Le due . . ' soc1eta di Giuseppe Galasso : I I ~ L'identificazione tra società o,pulenta e società indt1striale sembra non poter sollevare obiezioni, tanti sono gli argomenti che militano a favore di una siffatta affermazione: in primo luogo, il fatto che solo col p·ervenire dell'industrialismo al suo apogeo l'opulenza è andata diventando un fenomeno diffuso ed evidente; in secondo luogo, il fqtto che l'opulenza presuppone la produzione di massa, che è per definizione una produzione industriale; in terzo luogo, il fatto cl1e il progresso dell'opulenza appare legato ad incrementi dello stesso tipo di quelli che assicurano i processi propulsivi delle società industriali; e così • via. Se, però, la identificazione tra soci~tà opulenta e società. industriale può, nelle sue linee generali, essere accettata, ciò no,n significa tuttavia che la rispettiva pro,blematica sia la medesima. In linea di massima si può osservare che la società opulenta· solleva so1 prattutto· una problematica .di tipo etico-sociale, mentre la società industriale solleva soprattutto una problematica di tipo politico-economico; e si può ancl1e osservare che il solo gruppo di problemi che le due nozioni sembrano avere in comune è quello che scaturisce dalla loro possibilità di essere svolte in senso deterministico. Ciò potrebbe voler dire che l'o,pulenza si afferma in definitiva come un fatto di costume, mentre l'industrialismo si afferma come un fatto strutturale. Ma come è p·ossibile questa dicotomia e quali so1 no le ultime conseguenze di essa? In effetti, quando noi parliamo di « società opulenta », parliamo di una società nella quale il progresso tecnico ha reso possibile la disponibilità dei beni di consumo di ogni tipo in misura tale· da far ritenere come del tutto superata la condizione di sostanziale indigenza e di sostanziale difficoltà nel suo sforzo di sopravvivenza in cui l'umanità è vissuta in ogni tempo fino ai nostri gio,mi. Superata l'indigenza, tolto al lavoro e alla vita il loro ancestrale carattere di lotta p·er l'essenziale, gli sforzi e le attività si rivolgono ad allargare il n1argine del superfluo e si entra così nella civilisation des loisirs. Si afferma spesso che la povertà è una condizione relativa e· che è povero tanto chi ha zero e 6 Bibliotecaginobianco

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