Nord e Sud - anno X - n. 47 - novembre 1963

lvl.arcello .Fàbbrt Nell'ambito di questo grave pericolo è d~ vedere anche la minaccia dell'esodo verso il Nord e il resto d'Europa, che impoverisce rapidamente di energie fresche e di mano d'opera regioni fino a ieri così ricche di quello che si usava chiamare « materiale umano». Non so1 ltanto le zone più povere ed immobili sono colpite dall'esodo, ma anche i territori dei « poli» e· in particolare quello compreso fra Taranto, Bari e Brindisi. Infatti, nella storia economica di ogni paese, al capitolo che riguarda il momento del « decollo », è facile vedere che uno dei feno·meni più appariscenti è dato dall'inurbamento, strettamente legato alla evoluzione, prima che economica, socioculturale. Ma nelle nostre provincie l'inurbamento avviene verso Milano, Torino o Zurigo, dal momento che le nostre città non sono ancora a un livello di sviluppo tale da poter accogliere nuove forze di lavoro: e, a dire la verità, non sono ancora abbastanza « città » per accogliere agevolmente nuovi abitanti. Se si aggiunge all'esodo la mancanza di preparazione professionale della mano d'opera, si può facilmente intuire quali saranno i problemi che si prospetteranno domani allo sviluppo industriale ulteriore dei « poli». E non sappiamo in particolare quali difficoltà potrà incontrare nel settore della mano d'opera l'iniziativa della CEE che dovrebbe concretarsi appunto nel triangolo Bari-Brindisi-Taranto. È ormai divenuto uno slogan corrente dire che a Milano, è l'ambiente c~e fa la Fiera, mentre a Bari è la Fiera che fa l'ambiente. Infatti questa attività di promotion non è fine a sé stessa, ma si risolve in un continuo allargamento dei mercati, il quale si riflette a sua volta nel processo di sviluppo. Ma proprio perché non è fine a se stessa l'attività. di studio della Fiera del Levante ha la possibilità di penetrare più a fondo nei problemi del Mezzogiorno: i problemi affrontati, le soluzioni proposte, le iniziative adottate non sono infatti frutto di astrazione, ma sono calate nella realtà, dettate dall'esigenza di far fronte a situazioni reali e alla promozione di interessi concreti. Il problema che oggi la Fiera si trova a fronteggiare e che sottopone all'esame di tecnici e di politici è, come abbiamo 1 visto-, l'impossibilità del Mezzogiorno di raggiungere livelli di sviluppo medi tali da eliminare lo squilibrio NordSud, fintantoché sarà costretto, a camminare adagio dalla palla al piede di aree che si impoveriscono - sia in senso relativo che in assoluto - ogni giorno di più; e inoltre finché co,ntinuerà ad essere impacciato dalla mancanza di coordinamento, dalle pastoie di t1n apparato burocratico accentrato1 ed asmatico, da vecchie strutture e da mancanza di coraggio nell'affrontare problemi e situazioni con i meto-di moderni di programmazione. Ma sotto a tutto questo è evidente che manca qualcosa di più; manca un disegno, ma11ca o si è affievolita quella spinta meridionalistica che pure aveva distinto la cultura italiana negli anni cinquanta. Questo, in realtà, è il vero tema di dibattito che la Fiera del Levante continua ad indicarci. MARCELLOFABBRI 74 Bibliotecaginobianco

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