Giornale a piu voci spinta verso moderne e coraggiose iniziative, che nascevano 1 da un ambiente di vivaci tradizioni meridionaliste. Attraverso l'opera continua di un intelligente e sensibilissimo Ufficio Studi, questi fermenti sono stati immessi nella battaglia meridionalista, con risultati sempre di grande utilità. La storia delle idee e delle proposte nate nella Fiera, o intorno alla Fiera, può fornire il filo conduttore alla storia stessa della politica per il Mezzogiorno in questo dopoguerra: basti ricordare che fu nella Fiera che fin dal 1948 fu studiata la possibilità e l'esigenza di creare un ente o una banca specializzata per il finanziamento dello sviluppo meridionale. Più recentemente una lunga battaglia per i piani di sviluppo trovò la sua consacrazione ufficiale nel Convegno del 1959. E tralasciamo le altre indicazioni, di politica agraria, di sviluppo industriale, di iniziative commerciali, che sono1 nate nell'ambito della Fiera: occorrerebbe per questo un discorso a parte, che sarebbe comunque assai utile ed interessante. Questa ventisettesima edizione della Fiera barese non· ha certo tradito le aspettative, e ha dato con chiarezza e tempestività alcune fondamentali indicazioni per il futuro, dalle quali si può trarre la conclusione che siamo alla vigilia di una svolta essenziale nella politica di sviluppo del Mezzogiorno: svolta che deve essere abbordata, se non si vuole che buona parte dei risultati finora conseguiti vadano perduti. Le indicazioni quest'anno coincidono con un problema che la Fiera ha opportunamente sollevato, dedicandovi un apposito convegno: l'avvenire della « Cassa per il Mezzogiorno». Già dal discorso inaugurale del nuovo Presidente, Vittorio Triggiani (succeduto, dopo una lunga esperienza di vice-Presidente, al compianto Nicola Tridente) questo tema è stato posto al centro del dibattito. Ha d~tto, infatti, Triggiani in quel discorso « che non si può parlare di semplice prosieguo della Cassa: sono state riscontrate, da un punto di vista più generale, distorsioni e scoordinamenti derivanti non già dalla politica della stessa Cassa, ma dall'azione in favore del Mezzogiorno che non è riuscita ancora a coordinare la spesa ordinaria con quella straordinaria». Di fronte alla nascita di enti ed istituzioni che svolgono 1 compiti ed operazioni specializzate (consorzi per le aree e per i nuclei di industrializzazione, Istituto di assistenza allo sviluppo, centri p·er la formazione dei quadri ecc.)" appare sempre più evidente la necessità - ha proseguito Triggiani - di « imboccare definitivamente quella strada della organicità verso la quale chiaramente tendono i massimi dirigenti della politica meridionalistica e che risponde ad una esigenza non procrastinabile». È opinabile, secondo noi, e secondo il parere di chi da anni è impegnato nella battaglia per la politica di piano, eh~ « i massimi dirigenti della politica meridionalistica » tendano vera1nente e concretamente verso la strada della organicità. È vero invece - sempre secondo le parole del Presidente della Fiera - che « frammentarietà e dispersione » hanno rappresentato fino ad oggi « l'aspetto negativo più vistoso di un processo di sviluppo· che per altri versi poteva dirsi felicemente avviato». 71 Bibl~otecaginobianco
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