Editoriale - temente consequenziari e rettilinei. Temiamo, tilttavia, che il condizionamento « lombardiano » della maggioranza at:ttono.niista possa obiettivamente risolversi in itn motivo di permanente incertezza delle prospettive più che dell'azione del centro-sinistra e possa così offrire uno stimolo continuo alle aspirazioni di rivalsa della destra democristiana~ E non ci si venga a dire che da un tale condizionamento viene potenziata la capacità di contrattazione del PSI, perché a questo basta ed è più che sufficiente la massiccia presenza nel PSI di una sinistra che raccoglie quasi il 40% degli iscritti. Ad ogni modo, non è - a nostro avviso - dall'on. Lombardi che il recente congresso socialista ha tratto la stla caratterizzazio1ie e deriva la sua rilevanza nella storia del partito e della vita pubblica italiana, bensì dall'on. Nenni e dalla sua relazione. Nenni si è posto, questa volta, su un piano così alto di riflessione storica, ha sostanziato in maniera così viva della sua personale esperienza la sua attuale impostazione dei _problemi politici italia1ii, Jia cliiamato in gioco un così importante corpo di questioni dottrinarie, ha così felicemente connesso il problen1a storico-politico del socialismo italiano col problema morale di responsabilità che non possono essere evitate, da dare alla vittoria della maggioranza auto·nomista un rilievo che va assai al di là del margi1ie numerico effettivamente riscontrato. E di conseguenza la sconfitta della siriistra assu1ne necessariamerite, i contorni di u11a evidente dimostrazione di impotenza a mettersi in linea con uno sviluppo (quello del socialismo italiano nella società contemporanea) che ha ormai dietro di sé molti decenni di vicende le più varie e agitate e che viene terribilmente immiserito da u1ia astratta preoccupazione di purezza ideologica o dal riflesso condizionato di risentimenti e di antipatie sorti negli ultimi quindici anni di vita italiana. È da sperare che la relazione dell'on. Nerini al 35° congresso del PSI dia presto i suoi frutti sul triplice piano della vita interna del partito, del dibattito ideologico in Italia, dell'azione di governo a cui il PSI si. troverà a partecipare. Siamo assolutamente convinti che quella relazione sia veramente tale da « non spegnere il desiderio profondo di più e di meglio che vive, distorto e non ben cosciente di sé, neZ-massimalismo», secondo l'acuta osservazione di Aldo Garosci nel nostro stesso numero di settembre. Siamo convinti che essa può segnare- u11 punto di riferimento dinanzi al quale il conformismo di tanta (troppa) parte dell'« intelligenza» italiana al mito della superiore validità storica e dottrinaria, oltre che po-litica, del comu1iismo deb/ba finalmente cominciare a cedere. Siamo convinti che, sulla base di essa, il passaggio del socialismo italiano, di· tutto il socialismo italiano ad una partecipazione 4 Bibliotecaginobianco
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