Nord e Sud - anno X - n. 47 - novembre 1963

GIORNALE A PIU' VOCI • Un opportuno promemoria J Anche se la sua utilità per gli studiosi è fuori questione, ci sembra opportuno segnalare qui l'opt1scolo Benedetto Croce (Comunità, 1963), che raccoglie i discorsi pronunciati all'Eliseo da f\rangio Ruiz, De Caprariis, Montale, Valiani in occasione del decennale della 1norte del Filosofo, co1ne un opportuno promemoria che il pensiero liberale italiano ha inteso dedicare a quanti, di parte clericale, nera o rossa, hanno 1nalan1ente speso questi dieci anni nel vano e talvolta ridicolo tentativo di cancellare dalla coscienza e dunque dal1a realtà degli studi italiani e stranieri, oltre che dalle fondamenta della nostra migliore tradizione politica, l'opera granitica di Croce. Pregio singolare dell'opuscolo è innanzitutto il suo stesso vistoso limite, di essere stato redatto da studiosi e scrittori non specialisti della filosofia crociana, e in qualche caso dichiaratamente incompetenti di filosofia, che pure riescono meglio di molti competenti e accade1nizzanti a costruire, in spontaneo accordo, un'immagine dell'uon10 e del pensatore Croce tra le più vive ed efficaci che ci sia stato dato di scorgere nel nostro mondo letterario. Né nasconderemo che in questa felicità discorsiva ed espressiva si celebra liberamente uno dei principii più fecondi del pensiero crociano, secondo cui la filosofia nasce dalla vita morale, dall'impegno politico e civile, dall'urgere dei problemi concreti della storia e della realtà e non da cariocinetici influssi di altre filosofie o da sapienti potature e meno sapienti rifritture di « letterature dell'argomento». Storico De Caprariis, letterato e poeta 1\1ontale, storico, uo·mo politico e cospiratore Valiani: le tre esperienze non filosofiche hanno reagito felicemente quando si trattava di rievocare un pensatore del concreto, un filosofo amico della poesia, storico nato, immerso nella vita politica con una passionalità tanto più viva quanto maggiore era il suo costante desiderio di trarsene fuori, come da evento eccezionale e distraente dai suoi diletti studi. (A questo proposito meritano 11na rilettura, non afflitta dai flaccidi luoghi co,muni delle antitesi marxistiche di conservatorismo e progressismo, gli Scritti e Discorsi politici, testé editi in due volu1ni da La terza). Ab,biamo letto anche presso fonti per altri rispetti autorevoli, ed è motivo d'obbligo delle conferenze presso i « Circoli della cultura» comunista, che sostanzialmente Croce, pubblicando la « Critica » anche durante il regime, era d'accordo col fascismo; si è scritto che alla caduta di quest'ultimo, si rendeva necessario, dopo la « dittatura » crociana, un ritorno· degli studi italiani alla... democrazia (auspicato, naturalmente, da vecchi filofascisti); si è teorizzato che soltanto attraverso una professione 011agrocratica di fascismo r giovani, assai meglio che n1ediante il liberalismo crociano, sono 54 Bibliotecaginobianco

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