Nord e Sud - anno X - n. 47 - novembre 1963

Note della Redazione alcuna effettiva concretezza e realtà? a proposito di paesi la cui realtà politica è tutta espressa dal partito o si pretende e ci si vanta che sia tutta espressa dal partito? Perché la divergenza russo-cinese potesse essere limitata al pianù dei partiti, era necessario che i due stati in questione avessero una struttura ben diversa dal totalitarismo di cui sono, nel mondo contemporaneo, tra gli esempi più clamorosi. Era necessario che salde e vitali istituzioni consentissero possibilità di espressione e di azione alle forze sociali e politiche (attuali o potenziali) che stanno al di fuori del partito e non possono stare in esso. Era necessario che il tempestivo processo di identificazione dei due partiti con le rispettive realtà nazionali, nel bene e nel male, non si fosse prodotto. Era necessario che le stesse eredità storiche nazionali in Cina e in Russia fossero diverse da quelle che effettivamente sono. In fondo, questa invocazione dell'on. Alicata e di tanti militanti del PCI: che, al di sopra dei partiti (anche del partito comunista), ci sia ancora qualcosa che garantisca una pacifica convivenza (in questo caso la convivenza internazionale), è altamente patetica; è la confessione che le istituzioni (in questo caso lo stato), le famigerate istituzioni che sarebbero tutt'altro che una conquista delle democrazie occidentali, le istituzioni che sarebbero soltanto il trasparente paravento dei monopoli e del privilegio, hanno invece un valore reale e sono il presidio indispensabile dell'ordine civile, senza il quale neppure la libertà ·è possibile e il progresso diventa per lo meno dubbio. Malagodi e Magliano L'on. Malagodi è sceso in campo a difesa della libertà di stampa. Gli sembrava che si volesse perseguitare il direttore del « Giornale d'Italia », Angelo Magliano. Indiscrezioni sfuggite da una seduta del Consiglio dei Ministri attribuivano, infatti, all'on. Pastore la proposta di denunciare il Magliano alla magistratura come seminatore di allarmismo economico. Dunque nella logica formale dell'on. Malagodi, il povero Magliano diventava un combattente generoso per la libertà di stampa e l'on. Pastore diventava un persecutore, pronto a ricorrere a un abuso di potere per liquidare un organo di opposizione e liberarsi sbrigativamente degli argomenti agitati da tale organo, nell'esercizio del suo diritto di libera cronaca e libera critica. Ora è probabile che l'on. Pastore si sia semplicemente domandato e abbia domandato ai suoi colleghi quali sono i limiti che si possono porre a una campagna allarmistica che in certi momenti ha raggiunto un livello di spregiudicatezza non previsto, né prevedibile. E di qui le indiscrezioni - di per sé tendenziose e da deplorare - e le deformazioni delle indiscrezioni, in base alle quali l'on. Malagodi ha montato la sua polemica con l'on. Pastore. Questa polemica, però, finisce col risultare quanto meno sbilanciata nel momento in cui si viene a sapere che il Magliano aveva in quegli stessi 50 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==