Editoriale • Noti sono ancora conosciuti, nel momento in cui scriviamo, né i risultati delle votazioni per il Comitato Centrale, né il testo della mozione autonomista con cui il congresso romano del PSI si è chiuso; e allo stesso modo non sono ancora conosciuti, o sono ancora troppo mal dt!,lineati, i commenti delle altre forze politiche all'andamento e alle conclusioni dell'assise socialista. Qualche prima puntualizzazione di carattere generale ci senzbra, tuttavia, già possibile. Come non rilevare, ad esempio, che nell'articolazione della maggioranza autonomista la saldatura tra la frazione dei « lombardiani » e il resto della corrente appare ancora troppo delicata ed insicura? Ch·e cosa significano i tanti ricami dell'on. Lombardi intorno a problemi che, di per se stessi, non sembrerebbero consentire che prese di posizione chiare ed energiche? Siamo sempre al livello deZie fumose e reticenti elaborazioni di strumenti concettu.ali o siamo al livello, più brutale, ma - da un certo . punto di vista - più realistico, della ricerca di posizioni di potere all'interno e all'esterno del partito? Saremo gli ultimi ad affermare che, nelle istanze avan.zate dai « lombardiani », tutto sia artefatto o infondato. Ma tra il linguaggio involuto e prezioso col quale l'on. Lombardi ha illustrato la posizione gerierale della sua frazione e il linguaggio chiaro e preciso col quale l'on. Giolitti ha illustrato le ragioni per cui il PSI deve accedere ad una politica di misure anticongiunturali, una differenza ci sembra pure da fare. Non scorgere o non denunciare questa differenza sarebbe poco leale e non servirebbe a n·ulla. Ed è, in. fondo, da cose di questo genere che l'opinione ptlbblica può essere maggiormente ttlrbata. Noi non temiamo che i «lombardiani » possano riuscire pericolosi per le loro incerte vedute di politica estera: abbiamo, a questo riguardo, la massima fiducia nei partiti che saranno gli interlocutori del PSI nella prossima maggior.anza di centro-sinistra;. e non temiamo neppure che essi possano far danno sul terreno della « delimitazione della maggioranza »: confidiamo, per questo, nella logica stessa della vita politica, che equilibrismi e artifizi consente nella teoria, ma nella pratica impone prezzi troppo alti a coloro che non sono sufficien3 Bibliotecaginobianco
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