Nord e Sud - anno X - n. 47 - novembre 1963

Giuseppe Galasso potenza industriale anche mercè di attivi scambi _economici con le potenze capitalistiche, 11é di allearsi con questa: o quella potenza capitalistica. Ma, d'altra part~, chi si se11tirebbe di affermare che i contrasti russo-cinesi di oggi sono· di natura meramente politica, riguardano solo un conflitto di potenza tra due paesi che già se11tono in moto la mac..: china delle rivendicazioni territo·riali dell'uno a danno dell'altro? L'impressione che quei contrasti abbiano u11a natura più generale e coinvolgano anche - attualmente o pote11zialmente - un complesso di questio-ni di primaria importanza per la definizione della dottrina comu11ista è, invece, anch'essa corrente ed è certamente più giusta. E quando si cerca il fo·ndamento discriminante delle due posizioni in contrasto nel mo,ndo comunista no·n si può fare a meno di pensare che esso è offerto· in maniera prepo11derante e decisiva da un atteggiamento riguardo- ai problemi dell'ind11stria e della società industriale che appare già oggi distinto e destinato ad ulteriori e più radicali differenziazioni. Solo se si co·glie e si comprende bene questo punto è possibile liberarsi dalla suggestio11e di luo1ghi comuni clamorosi, ma infondati, co,me quello· secondo il qt1ale i cinesi sarebbero fat1tori di una corsa suicida alla guerra nucleare: l11ogo comune che la lettura della documentazione ufficiale cinese sulla polemica famosa basta a dissolvere, dimostrando che su questo· punto la politica di quel paese è singolarmente vicina, dall'altra parte della barricata, alla politica che Poster Dulles (peraltro assai più. verbalmente che coi fatti) sostenne per l'Occidente in anni ancora no1 n troppo lontani. Divergenza, dunque, cl1e è già aspro contrasto, sui problemi dell'industria e del1a so·cietà indt1stri0Je. Nella sostanza la Cina è ferma, su questo problema, ai punti che la dottrina comunista - sviluppando secondo le sue proprie esigenze le note tesi marxiane - venne faticosamente fissando nel primo trentennio di questo secolo e che costituirono il corpus icleologico della II Internazionale. La collettivizzazione integrale a tutti i costi, il predo1ninio della quantità sulla qualità, la sottovalutazione o il rifiuto di 01 gni logica economica relativa ai problemi di costo o di finanziamento, un particolare modo di assoggettare l'agricoltura all'industria e la campagna alla città, insieme a molti altri elementi e - so,prattutto e innanzitutto - alla convinta professio·ne di un egalitarismo assolutamente livellatore (tra gli individui, tra i lavo1 ri, tra i ·bisogni e perfino le aspirazioni) caratterizzavano quella dottrina. Al termine di questo sforzo disumano veniva prospettata la società senza classi, preconizzata da Marx, caratterizzata dalla fine dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo• e dalla possibilità di realizzare il massimo sviluppo di cui la personalità umana sia suscettibile. Ma la fisionomia 12 Bibliotecaginobianco

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