Alfredo Capone appoggio alla Lega antipro•tezionista di cui pubblicò lo statuto•, e osp-itò il manifesto dell'Associazione di propaganda a favore del Mezzogiorno, firmato per il comitato di Nicolò Fancello 2 ~. Né mancarono articoli co.ntenenti una diagnosi den1ocratica dei motivi della decade°:za della classe dirigente liberale 27 • Ma l'incapacità di condurre un'analisi autenticàmente politica del nazionalismo· e di trame coerentemente tutte le conseguenze, conducevano piuttosto che ad un'efficace opposizione, verso un nazionalismo più moderato e colto .. Illumina11te è, da questo punto di vista, la posizione dell'Anzilotti nella quale si manifestano con chiarezza anche dei caratteristici motivi di critica della società industriale. Il suo, nazionalismo storico che affonda le radici lontano, nelle secolari vicende dell'Italia, si manifesta nel nu.ovo secolo, per il « bisogno di temperare gli effetti politici della concorrenza industriale, di superare nel governo i criteri ristretti dei partiti e delle classi. .. di limitare i difetti del sistema elettorale e rappresentativo ... È una lotta dello spirito contro la materia». Giacché la guerra ha esasperato, i conflitti economici e sociali, ora « Il nazionalis1no ... ·sarà il correttivo della democrazia. Dico industriale, perché non si dà di frego, con le teorie, alla società industriale e capitalistica, che ha spezzato la compagine delle antiche gerarchie sociali ». Esso deve essere « una sintesi, che assorbe la lotta di classe, senza eliminarla, naturalmente, e riprende(re) il filo della tradizione schiettamente nazionale ». Il nazionalismo dell'Anzilotti non vuole avere nulla a che fare però con quello di Co.rradini, perché si pone come ere·de del liberalesimo: « il concetto liberale dello Stato, come espressione di tutti i consociati. .. pt1ò uscire dalle forme co·nsuetudinarie e farsi realtà, poiché in esso è gran parte della nostra tradizio·ne » 28 • Anzilotti fra l'altro così accennava nel suo articolo alla posizione salveminiana: « Una de·mocrazia, senza questa concezione nuova dei fini collettivi, ricade di necessità nella frammentarietà, nella parzialità, che è il suo male peggiore, contro il quale oggi stiamo reagendo. Sarà opera più intelligente, più seria di quella delle combinazioni parassitarie che si sono imposte allo Stato; 26 La Voce, n. 18, 1° marzo 1913, V, n. 28; v. pure « Il nazionalis1no economico» di Riccardo Bacchelli (La Voce, 1912, IV, n. 32) e la polemica del Prezzolini contro l'Anzilotti, in La Voce, 1913, V, n. 33. 27 La Voce, V, 1913, n. 47 « Forse ciò che manca al partito liberale costituzionale monarchico è proprio una coscienza liberale, costituzionale e monarchica. Gli uomini che hanno ricevuto sì fiera lezione dal suffragio universale appartengono a quella stessa classe e hanno quella stessa mentalità cl1e nel 1870 Sidney Sonnino già rimproverava loro, diffidente verso la massa dei lavoratori, operai e contadini che fossero ..., manca alla maggioranza di questi uomini una coscienza liberale. Sono la maggior parte veramente reazionari e retrogradi... temono le masse non docili ». 28 Dalle lotte di classe alla nazione, La Voce, 1912, IV, n. 23. 122 Bibliotecaginobianco
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