Nord e Sud - anno X - n. 47 - novembre 1963

Giuseppe Galasso trice, dunque impulso, ad affer1narsi e a farsi valere nel mondo; e cioè economia, politica. È solo quando si è obiettivata· in una struttura che la vo1ontà, co·me paga e insieme delusa di sé, si volge al problema della utilizzazione delle forze che essa ha suscitato. Essa entra allora dalla ~fera della produzione in qt1ella del co11sumo, reinterpreta con spirito etico e sociale quel che essa aveva o-perato come schietta forza individua, restando sempre - d'altronde - profondamente morale, perché sempre portatrice di quell'u11ico valore che non si possa 11egare se non per poetica finzio11e: la vita. II Questi brevi, e certo inedaguati, cen11i mirano solo a dimostrare che l'opulenza r10,n è un destino della società industriale e cl1e piuttosto ne è una scelta. Ciò non contraddice al rilievo che la società opulenta si prospetti come la società. alla ql1ale sembra incontestabimente appartenere, per tutto quanto s1 può preveàere, il futuroo Quando, infatti, noi avanziamo tale rilievo non dobbiamo intendere altro se no·n che una scelta decisiv·a verso l'opulenza si è manifestata, come fatto inco1 n- _ testabile ed evidente, nelle società industriali che appaio•n.o oggi in grado di imprimere la pro:pria ìmpro-nta alla civiltà contemporanea. Anche in questo caso -- cioè - il rilievo sociologico, non può essere una interpretazione ed u11a epifania di destini, una filoso,fia della storia e della società; ma - più semplicemente e più costruttivamente - uno sforzo di interpretazio·ne di ciò che è in corso•, uno sforzo non rimesso, per ragioni di p·o·ssibilità e di co-mpetenza, all'approccio storico, ma ad una diversa sistematica (quella sociologica, app·unto) elaborata con metodi e criteri suoi propri e, per forza di cose, rapidamente mutevoli nel tempo. Se ci poniamo d_a questo punto di vista, l'asseg11are alla società 01 pulenta il prossimo avvenire apparirà assai più gravido di conseguenze prossime e meno prossime di quanto sarebbe un pregiudiziale riconoscimento, dell'opulenza come destino della società industriale. E Ia maggiore importanza nasce da ciò : che 11oi veniamo in possesso così di un elemento/ co·ncreto di orienta1nento anche risp·etto· ad avvenimenti e a fatti che giustamente riluttano ad essere inquadrati nello sche1na dell'opulenza predestinata, mentre docilmente e duttilmente si piegano ad essere inseriti nel quadro di una visione non dogmatica e preco·ncetta. Si guardi, ad esempio, alla posizio,ne dell'ideqlogia comunista su questo aspetto così imp,ortante della civiltà contemporanea. La p-osizione comunista è di -netta e recisa co,ndanna e di diffidente ripulsa 10 Bibliotecaginobianco

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