Nord e Sud - anno X - n. 47 - novembre 1963

Recensioni dotto può essere ottenuto mediante una sola tecnica. Prodotti ottenuti mediante tecniche diverse sono considerati prodotti diversi. Di conseguenza, se la tecnica di produzione dovesse variare al variare della quantità prodotta (se in altri termini dovessimo abbandonare il caso dei costi costanti), quantità diverse di prodotto, ottenute mediante tecniche diverse, andrebbero considerate alla stregua di prodotti diversi (tanto per fare un esempio,· l'abito eseguito a mano dal sarto artigiano andrebbe considerato come diverso dall'abito confezionato meccanicamente in serie). Se si entra in questo ordine di idee, e si accetta il princip,io che qualità e quantità di un prod~tto sono aspetti inscindibili, si giunge alla conclusione che modificazioni nella comp·osizione del reddito, indotte ~alla domanda dei consumatori, possono riflettersi nella comparsa o nella sparizione di taluni prodotti, ma non possono produrre alterazioni nei coefficienti di produzione. Anche se l'autore non lo afferma esplicitamente, si può dire che l'ipotesi dei costi di produzione costanti può ben conciliarsi con l'intera sua trattazione. Il terzo aspetto significativo del saggio di Sraffa si riconnette all'equilibrio dei prezzi e dei ,salari. Abbiamo detto che Sraff a esclude qualsiasi mutamento nei metodi di produzione e nel volume della produzione complessiva. Queste due ipotesi di partenza segnano un profondo distacco fra la teoria del valore e della distribuzione che emerge dal suo modello e la teoria tradizionale della scuola marginalistica. Se l'ammontare del prodotto totale è invariabile cade ogni possibilità di misurare il prodotto marginale dei singoli fattori; analogamente, se per· ogni prodotto è consentito l'uso di una sola tecnica di produzione, viene meno la possibilità di sostituire fattori produttivi l'uno con l'altro, per cui il saggio marginale di sostituzione tra · fattori resta indefinito e impossibile a misurarsi. Scompare quindi ogni possibilità di impostare una teoria della distrib.uzione sulle tracce tradizionali. I prezzi che risultano dalla risoluzione del sistema di equazioni lineari assumono quindi ùn significato assai diverso da quello cui l'economista tradizionale è avvezzo. Nel sistema neoclassico, il prezzo di ogni fattore è commisurato al contributo che quel fattore l1a recato al processo pro1duttivo; la soluzione marginalistica accoppia l'equilibrio dei prezzi a una sorta di giustizia distributiva. Nel sistema di Sraffa, questo aspetto scompare del tutto. I prezzi determinati dal modello di Sraffa hanno unicamente la qualità di prezzi di equilibrio, nel senso che essi consentono al sistema di perpetuare la propria attività produttiva: ogni industria riceve una frazione del prodotto totale che è commisurata non al contributo che quella industria ha dato alla produzione glob,ale, bensì all'ammontare di risorse di cui l'industria necessita per alimentare il proprio processq produttivo. Il tratto . saJiente dell'analisi di Sraffa è proprio questo: che, indipendentemente dal co.lt1tributo che ogni fattore reca alla produzione, un sistema pro·duttivo formato da un insieme di industrie diverse, reca in sé un sistema di prezzi, l'unico che consenta ad ogni industria di recuperare risorse in misura sufficiente a perpetuare la propria esistenza. 111 Bibl-iotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==