Ester Piancastelli dell'imprenditore. Il passaggio ~empre più diffuso da forme di mercato concorrenziali a forme di mercato oligo·polistiche, di cui tanto sp,esso si discorre, non fa che accentuare l'autonomia dei produttori nella scelta e nella imposizione di nuovi prodotti. Ma forse la spiegazione è diversa, legata non tanto a situazioni storiche particolari, e più strettamente connessa alla struttura formale del modello. Esaminando con attenzione le caratteristiche del mo1dello di Sraffa, se ne trae l'impressione che egli ab·bia voluto concentrare l'attenzione su quegli aspetti della teoria del valore e della distribuzione che sono indipendenti dalle scelte dei consumatori perché, a suo modo di vedere, le forze che inflt1iscono in misura preponderante sul sistema dei prezzi sono forze di carattere tecnico, che poco hanno a che vedere con i gusti dei consumatori. Consideriamo il modello proposto da Sraffa nella sua forma completa (pagg. 13-14). Ciascuna delle equazioni potreb·be essere moltiplicata per un coefficiente arbitrario, senza alterare il valore delle soluzioni. La conseguenza è che, quale che sia la composizione qualitativa del reddito nazionale, il sistema dei prezzi risulta invariato. Immaginiamo di dividere ciascuna equazione per la quantità prodotta del bene che essa rappresenta (la prima per A, la seconda per B, e via dicendo); rimarrà un sistema di equazioni nel quale figurano come elementi soltanto la matrice della tecnica e i prezzi dei prodotti. Quando le equazioni del sister11a sono poste in questa forma, esse permettono di scorgere un risultato assai significativo: quali che siano i gusti e le preferenze dei consumatori, quale che sia la composizione del reddito nazionale, il sistema dei prezzi relativi resta invariato, ed è determinato unicamente dai coefficienti tecnici di produzione, purché tali coefficienti restino costanti. Se si accetta questa interpretazione, se ne trae la conclusione che Sraffa ha trascurato gusti e preferenze dei consumatori non perché egli ritenga che la condotta del consumatore non debb,a essere oggetto di studio da parte dell'economista, né perché egli pensi che nel mondo di oggi la scelta dei prodotti venga effettuata indipendentemente dalla volontà del consumatore; ma semplicemente perché, nella visione del mondo econo·mico che egli propone, le scelte dei consumatori sono irrilevanti per la determinazione dei prezzi, e quello che conta sono solo gli aspetti tecnici della produzione. Le famose forbici marsl1alliane, le cui lame del costo e dell'utilità incrociandosi determinano insieme e simultaneamente il livello dei prezzi, sono divenute strumenti monchi, muniti di una lama sola. Questa interpretazio,ne ovviamente è valida solo se i coefficienti di produzione sono fissi e indipendenti dalla quantità prodotta di ciascun bene. Questa ipotesi potrebbe sembrare estranea al modello di Sraffa. Se i coefficienti di produzione sono fissi, i costi unitari di produzione devono essere indipendenti dalla quantità prodotta; Sraffa invece afferma esplicitamente che la sua analisi non presup·pone necessariamente'" la costanza dei costi di produzione. Tuttavia non è detto eh~ questo rappresenti un ostacolo insormontabile. Nell'impostazione di Sraffa esiste una particolarità: che ogni pro110 ' Bibliotecaginobianco 1
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