Nord e Sud - anno X - n. 47 - novembre 1963

Ester Pia11castelli pura. Sembra a prima vista di incontrare astruse elucubrazioni, prive del più pallido riflesso pratico; ma sono proprio quelle astruserie che, alla lunga, finiscono con l'influire sugli orientamenti di politica economica e sulle decisioni dei responsabili. Dopo tutto, con1e osservava Keynes, anche gli uomini di governo- che più si credono esenti da qualsiasi influsso del mondo della cultura, finiscono con l'essere schiavi di qualche economista del passato. Gli sviluppi della teoria economica cosiddetta « pura » nel giro degli ultimi anni cominciano a presentare un interesse così diretto per l'interpretazione dei problemi odierni che no11 è più possibile continuare ad ignorarli. Un testo che ha sollevato alquanto rumore nel mondo dei teorici e che racchiude gli aspetti più tipici dell'analisi economica più recente, è il conciso saggio di P. Sraffa, Produzione di merci a rnezzo di 1nerci (Einaudi). Sraffa, nei suoi radi scritti, è sempre stato autore largamente letto e seguito: tutti ricordano il suo studio· del 1926 che aprì la via alla moderna analisi delle forme di mercato. In questo secondo saggio, che appare a distanza di trentacinque anni, Sraffa si presenta con stile di studioso alquanto mutato. Negli scritti giorvanili, Sraffa si concentrava sulla impostazione dei problemi e sulla critica delle soluzioni comunemente accettate, lascia11do ad altri il compito di svolgere le premesse e trarne le possibili deduzioni; in questo saggio, lentamente elaborato nello spazio di sette lustri, egli applica in pieno le sue capacità analitiche e svolge compiutamente e nei minimi particolari il tema affrontato. In apparenza, il libro d1 Sraffa è lontano mille miglia dalla problematica attuale della letteratura economica contemporanea. I problemi dell'occupazione, dello sviluppo, de]la stabilità monetaria, vengono deliberatamente accantonati: « Non. viene quj considerato alct1n can1biamento nel volume della pro,duzione », dichiara l'autore fin dalla prefazione; « l'indagine riguarda esclusivamente quelle proprietà del sisten1a economico che sono indipendenti da variazioni nel volt1me della produzione e nelle proporzioni tra i fatto-ri impiegati». Se1nbra di trovarsi di fronte a un ripudio esplicito della preferenza che gran parte della letteratura moderna mostra per gli aspetti quantitativi della produzio11e globale. Quasi trenta anni or sono, Keynes ricl1iamò l'attenzione degli studiosi sul problema del livello del reddito nazionale; negli ultimi dieci o quìndici anni, il fulcro dell'analisi si è spostato ai problemi della piena occupazione e dello sviluppo; con questo scritto di Sraffa, il circolo si chiude e l'attenzione, allontanandosi ancora una volta dal problema quantitativo della produzione, ritorna sul problema della distribuzione del reddito nazionale, che gli economisti classici ponevano al centro dell'analisi economica. L'espedie11te di Sraffa di adottare il reddito nazionale come unità di misura dei prezzi, sanziona anche formalmente questo ritorno: il prezzo di ogni prodotto diviene nominalmente uguale alla quota del reddito nazionale spettante ad ogni unità di esso, e con ciò l'identificazione del problema del valore con il problema della distribuzione è completa. 108 Bibliotecaginobianco

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