Bruno Laitretano assegnazione di quesiti con risposta, sistema che declassa e umilia la funzione del docente. Abbiamo detto che la scissione della interrogazione didattica da quella valutativa è utile e necessaria: conviene soffermarsi sul problema. Per quanto nell'attuale organizzazione degli studi in Italia competano al docente due ruoli diversi (quello dell'educatore e quello· di chi· è tenuto a valutare e a rilasciare titoli), indubbiamente il primo ruolo è preminente rispetto al secondo. Ci sembra peraltro che, per evitare contaminazione e mescolanza tra i due ruo·li, sia utile te11erli scissi: ciò è po1ssibile dedicando la maggior parte del tempo all'attività propriamente educativa e destinando una piccola parte di tempo ai sondaggi misurativi e valutativi, da effettuare (con cadenza fissa: mettiamo quindicinale o mensile) a mezzo di questionari e tests di profitto, il cui impiego deve essere permanente e non occasionale o saltuario. Bisogna pure qt1i considerare la non selettività della nuova scuola media, che è scuola di obbligo, di fronte alla quasi-selettività che tuttora permane a livello delle scuole superiori: il che conferma l'esistenza di quella spaccatura cui abbiamo accennato. C·'è un'altra osservazione che va fatta e che conferma il nostro sospetto che, nonostante la modernità di molte tecniche proposte e lo ammodernamento di molte altre restauràte, la metodologia del Berardi resti in gran parte tradizionalista: tutto sembra affidato al singolo docente. Vien fatto a volte di chiedersi: ma dove il povero professore troverà il tempo per fare tutto quello che gli viene consigliato di fare? quanti sono poi i profes sori disposti a far lo? È vero che una -considerazione più realistica fa · capolino qua e là nella trattazione e si parla della lettura « cursoria » del manuale e della « vertiginosa cavalcata attraverso i secoli ». Il problema, però, resta. In che modo poi le scolaresche potranno svolgere il ruolo che loro viene affidato (esse debbono, per fare un solo esempio, costruire carte in cui siano indicati il tempo richiesto nelle varie epoche per coprire una data distanza e il costo del trasporto n1ediante i mezzi in uso)? Significativo al proposito è il fatto cJ1e 1nanca un capitolo dedicato all'igiene mentale e al « costo» intellettuale dell'attività scolastica, nella pur ricca e vasta trattazione che stiamo esaminando. A noi sembra che solo l'organizzazione del lavoro potrà dare una soddisfacente soluzione e risposta ai precedenti interrogativi. Nella didattica più moderna il lavoro di équipe a livello dei docenti, e non solo a livello degli allievi, appare sempre di più come u11 tipo di attività preziosa e insostituibile. D'altra parte, un sempr~ maggiore impiego di tests e di questionari si risolverà in un alleggerimento generale della vita scolastica, che pern1etterà, quindi, di dedicare maggior tempo a ricerche e attività che, nell'attuale regime degli studi, appaiono dei miraggi. Non vorremmo che utopistico fosse definito il nostro progetto. Ci sono, anzi, delle scuole in cui qualcosa del genere è stata- fatta o si sta facendo. Valga l'esempio della Scuola Me4ia Statale di Capri. Presso la Scuola è sorto un ·centro di studi psico-pedagogici che ha organizzato un seminario di aggiornamento per i docenti della Scuola. Presso il Centro lavora un 106 Bibliotecaginobianco
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