Nord e Sud - anno X - n. 47 - novembre 1963

\ \ Le due società come consumatore; la prima concerne il modo di vita, la seconda il livello di vita; la prima è connessa al potere dell'uomo, la seco11da ai bisogni. Una società industriale può non essere una società opulenta, mentre una società opulenta può essere solo una società indt1striale. Storicamente, poi, è stata la società industriale a partorire dal suo seno e a rendere possibile la società opulenta. È soltanto necessario avvertire, per cogliere in tutte le loro varietà i fenome11i offerti dalla società industriale, che, mentre la grande impresa e la fabbrica rimangono gli emblemi che contraddistinguono la società industriale, nelle attività primarie e in quelle terziarie un profondo adeguamento ai moduli e alle esigenze della società industriale può aver luogo anche persistendo le dimensioni tradizionali degli esercizi cui tali attività sono affidate. Sul fondamento di questa dis!inzione tra società opulenta e società industriale la dicot~mia di cui parlavamo viene chiarita nella sua ragion d'essere. Le conseguenze ne possono essere facilmente intravvedute. Se già la società opulenta pone problemi di razionalizzazione e di organizzazione, è chiaro che problemi dello stesso ordine, ma ad un livello più radicale e su scala illimitata, pone la società industriale e che solo dalla soluzione dei secondi dipende la soluzione dei primi. Nel caso della società industriale i problemi di organizzazione e di razionalizzazione relativi ai fattori tecnici, alle forze produttive e al mercato si pongono di maniera tale che nessuna considerazione isolata ad uno di questi tre elementi, e no,n al loro insieme, può atting.ere una piena e reale validità. Ma una volta colto il nesso tra la realtà industriale e l'insieme di quei tre eleme11ti (un nesso che è più precisamente una vera e propria identità) si può ben dire che nello• stesso tempo si è colta la struttura della società in cui il fenomeno industriale si produce. Ciò non significa, peraltro, che sia stata colta - di qt1esta stessa società - anche l'essenza che la anima e la caratterizza. La struttura esprime una serie di rapporti di forze (tra l'uomo e la natura, per ciò .che riguarda la tecnica e le risorse; tra le forze produttive, per ciò che riguarda il possesso degli strumenti produttivi e la distribuzione dei redditi) che - con una medesima articolazione 1nateriale - possono dar luogo a fenomeni e a ft111zioni diversissimi. E ciò per l'intervento del fattore che è la molla di tutto il processo, la volontà ·- cioè - dell'uomo. È questa che det~rmina la realizzazione 9el progresso tecnico, e quindi la struttura stessa della società industriale; ed è ancora questa che volge alla realizzazione della società opulenta (ma può, o potrebbe, volgere a tutt'altro fine) il funzionamento della struttura industriale. Volontà: dunque scelta, dunque energia realizza9 Bibliotecaginobianco

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