Nord e Sud - anno X - n. 46 - ottobre 1963

Alberto Aquarone di disorientati un comune terreno d'intesa, una p·atri~ che non fosse. automaticamente anche regime. Il fallimento, com'era inevitabile, fu totale nell'un senso come nell'altro. Per quanto riguarda poi il programma di socializzazione varato al congresso di Verona è da osservare che, in base alla documentazione messa in evidenza dal Deakin, appare chiaro come una delle ragio 1 ni prime per cui no1 n fu possibile dargli neppure un principio d'attuazione fu l'opposizio,ne decisa da parte dei tedeschi, timorosi di qualsiasi affrettata innovazio 1 ne che potesse compromettere l'efficienza industriale dell'Italia sottoposta al loro controllo. Dal complesso del libro di Deakin viene co,nfermato che l'alleanza italotedesca, ben più che l'intesa fra due regimi consimili aventi una certa omogeneità di interessi, fu l'alleanza fra due uomini, e trovò nei loro rapporti personali il suo più saldo cemento. Bisogna anche dire che nella storia di questi rappo.rti personali, (e di questi soltanto, sia ben inteso:, non certo in quella della loro politica o anche della loro personalità complessiva), è Hitler assai più di Mussolini che può ispirare qualche simpatia. Nell'atteggiamento del dittatore italiano nei confronti del collega tedesco tutto è ridotto al meschino livello del risentimento, della paura, della rabbia impotente, dell'insofferenza livida, resa questa ancor più cupa da una mal repressa ammirazione per l'evidente superiorità dell'alleato in tutti i campi. Non si può che pro·vare un senso di disgusto, direi anche di vergogna, nel vedere co-me quello stesso Mussolini che in presenza di Hitler faceva la figura dello scolaretto disorientato e succubo, e non lesinava manifestazioni di rispetto e ammirazione, senza riuscir mai peraltro a tro,vare il mo1 do per farsi ascoltare e tanto meno per convincere il suo interlocutore, sfogasse poi il suo livore in continue e querin-ioniose recriminazioni, nelle quali non risparmiava al Fiihrer sarcasmi e accuse, ma che esaurivano d'altra parte tutta la sua capacità di elabo,rare una politica organica e autono 1 ma rispetto alla Germania nazista. Da parte di Hitler, vi fu invece nei rigurdi di Musso 1 lini un sentimento di amicizia costante e generosa, e della cui sincerità troppe sono le testimonianze perché se ne possa dubitare, una sollecitudine affettuo.sa per l'uo1 mo, anche nei momenti di maggiore tensione politica, anche dopo il miserevole spettacolo del crollo del fascismo, che almeno in questo caso particolare dimostrano in lui una forza di sentimento di qualità ben più elevata di quella del Duce. ALBERTOAQUARONE Contraddizioni e contrasti nella Russia del "disgelo,, Negli ultimi anni si sono moltiplicati anche in Italia i libri sull'Unione Sovietica. La fine del terrore staliniano e la « coesistenza pacifica » proclamata da Kruscev nel '59 hanno permesso ai giornalisti occidentali di visitare con maggiore libertà l'immenso paese, di interrogare funzionari, 94 Bibliotecaginobianco

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