RECENSIONI • Il crollo del fascismo Il libro dello storico inglese Frederick William Deakin, The brutal friendship. Mussolini, Hitler and the fall of Italian Fascis1n, London, 1962, si è· subito impo1sto, fin dal suo primo apparire, come uno dei contributi di maggior impegno e ricchezza docume11taria sulla storia dell'ultima fase del fascismo che siano stati pubblicati nel dopoguerra, suscitando l'interesse immediato di studiosi e profani. È quindi da rilevare con so1ddisfazione la prontezza e celerità con cui l'editore Einaudi ha provveduto a far preparare e publ?licare l'edizione italiana dell'opera malgrado le notevoli difficoltà che questa presentava, sia per la sua stessa cospicua mole, sia per il gran numero di documenti inediti in essa compresi che hanno dovuto essere riscontrati sugli originali, sia ancora per le infinite citazioni da pubblicazioni italiane che i valenti traduttori (Renzo De Felice, Ornella Francisci e Francesco Golzio) hanno dovuto p·azientemente rintracciare. No,n si può, anzi, passare sotto silenzio, a questo proposito·, il fatto che l'edizio,ne italiana si presenta come assai più attendibile di quella inglese; e ciò non solo perché in essa sono stati corretti vari errori di dettaglio in cui era caduto l'autore, ma anche, e sopra tutto, per la maggiore ampiezza con cui sòno sovente riportati i documenti più significativi. Senza contare che, evidentemente, vengo110 pure a mancare certe imprecisioni di traduzione dei _documenti italiani che si possono talora rilevare nell'edizione inglese. Per quanto riguarda le sviste contenute in quest'ultima, esse sono già state abbondantemente segnalate da vari recensori italiani e data la loro modesta entità non mette conto soffermarvicisi oltre, se no•n per osservare che talora l'accanimento con cui è stata condotta tale caccia all'errore ha fatto cadere a sua volta in errore l'impulsivo cacciatore. È questo il caso· di Max Salvadori, laddove scrive che « Farinacci non era laureato in legge, ebbe la laurea honoris causa» (Cfr. « Rivista Storica Italiana», 1963, II, p. 427). Se Farinàcci non avesse avuto cl1e laurea honoris causa non si vede come avrebbe potuto esercitare la professione di avvocato, cosa che fece, specialmente nei primi anni dopo la marcia su Roma, con regolare assiduità. Che poi egli fosse riuscito a strappare la laurea con metodi non del tutto ortodossi, ed in particolare copiando di sana pianta una tesi già presentata e discussa in un'altra università, è altro _discorso. (A titolo di cq.riosità, aggiungerò a questo proposito che tra le carte del duce conservate nel1' Archivio Centrale dello Stato a Roma si trovano, nel fascicolo intestato a Farinacci, le copie delle due tesi di laurea incriminate: quella che era stata oggetto di copiatura e che Mussolini si era preoccupato di richiedere personalmente all'università di Torino, dove si trovava depositata, e quella, 89 Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==