Lo Stato di. libertà di Vittorio de Caprariis Non si può non considerare come positivo il fatto che anche i comunisti comincino a porsi assai più concretamente che in passato il problema delle istituzioni rappresentative nel nostro paese, delle loro attuali deficienze e di eventuali intenrenti di riforma. Testimonianza di qt1esto, rinnovato atteggiamento ci sembra l'artico 1 lo che Pietro Ingrao ha dettato per « Critica Marxista »: La crisi degli istititti rappresentativi e la lotta per una nuova de1nocrazia; articolo· desunto da una relazione prese11tata dall'autore al Convegno delle grandi città, orga11izzato dal PCI nel marzo scorso, e successivamente trasform.ato in conferenza a Firenze (cfr. L'Unita del 21 luglio sco,rso). Appaiono, ormai, lo·ntanissimi gli anni nei quali l'on Togliatti polemizzava contro le concezioni « borghesi » della libertà, contro l'i11ga1mo e la frode che le istituzioni democratiche di tipo occidentale avrebbero nascosto nel loro seno, e rivendicava, contro ve11ti e maree, la concezione sovieticostaliniana della democrazia. Come, poi, queste polemiche ideologiche potessero, accordarsi con la battaglia per l'attuazione costituzionale, che il Partito Comunista veniva conducendo in quegli anni in Italia, è un mistero, che attende ancora di essere schiarito; a meno che non si voglia pensare che quello, dell'attuazione della Costituzione no1 n fosse altro che un ennesimo arnese di guerra, di cui si servivano allora i comunisti per mostrarsi radicati alla situazione italiana e per scolorire ancora di più le loro a11tiche pretese rivoluzionarie. Un'i11terpretazione che non è affatto destituita di fondamento, non è affatto il prodotto di un anti-comunismo cieco e fazioso, come a molti scritto,ri di parte co1nunista piacque e piace ancora dare ad intendere. E per rendersene conto basta riflettere al fatto su cui abbiamo più di una volta insistito nelle pagine di questa rivista: che, cioè, la nostra carta cost~tuzio,nale andava ripensata a fondo e corretta in alcune sue parti importanti, per adattarla alle nuove condizioni e di1ne,nsioni della società italiana, ai nuovi problemi che si pongono nelle società democratiche cli massa dei nostri tempi, talché la richiesta di un'attuazione pura e semplice della lettera di quella carta medesima appariva di necessità un modo di eludere la sosta11za stessa delle questioni che si 6 Bibliotecaginobianco
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