Nord e Sud - anno X - n. 46 - ottobre 1963

Achille Albonetti ' siasi altra proposta che sia elaborata ...; pe:_r costi1 uire una forzjl atomica europea 1 sarà necessario un sostanziale sviluppo politico in Europa.· Ciò potrà avvenire e, ,-1. se-a~craèle noi saremo lieti di stuiliare i modi per assoctarci agli europei o per ~ cooperare' con loro in ·qualsiasi sistema che essi desiderano elaborare ». Tale atteggiamento è stato ripett1to più recentemente nella conferenza stampa del 1° agosto 1963. Noi non dobbiamo avere alcun timore a basare il rilancio politico sull'integrazione della politica estera e quindi ancl1e della difesa. Occorre ricordare, infatti, che la politica estera e la politica di difesa (che di essa è una parte importante) sono - malgrado si abbia sovente tendenza a dimenticarlo nel nostro paese - l'esigenza prima e fondamentale di ogni Stato, e quindi anche di uno Stato federale, in quanto esse valgono a garantirne la esistenza. Ma l'integrazione della politica estera e della difesa po.ngono più che mai in evidenza il problema politico delle caratteristiche della nuova Europa e dei rapporti tra la nuova Europa che dovrà sorgere e gli Stati Uniti. Deve essere affermato chiara1nente che l'integrazione della politica estera dei Paesi europei e l'integrazione della difesa esigono più che mai almeno la prospettiva di un legame di carattere federale. Soltanto in nome di una struttura europea integrazionista si potranno, infatti, compiere sacrifici importanti sul pia110 della politica estera e della difesa nazionale. Soltanto istituzioni federali, in definitiva, saranno in grado di assicurare il superamento di sorpassate concezioni nazionali e nazionalistiche, garantendo la forn1azione di una comune volontà in Europa. Per di più, soltanto una costruzione aperta ad una soluzione federale in Europa potrebbe far sorgere un degno associato nel quadro dell'offerta di interdipendenza lanciata da Kennedy nel 1962. * * * Il veto francese all'entrata della Gran Bretagna nelle Comunità europee ha posto sul tappeto tt1tta una serie di importanti problemi la cui soluzione condiziona u11a organizzazione efficace dell'Alleanza atlantica e dell'Europa e, quindi, dell'Occidente. Gli europeisti con il rilancio di Messina del 1955 rinviarono il problema politico della costruzione dell'Europa di fronte all'impossibilità di procedere con l'istituzioné della CED e della Comunità Politica Europea. Nel luglio 1961, dopo il successo del .Mercato comune, la Gran Bretagna, chiedendo unicamente l'adesione alle Comunità economiche europee, eluse nuovamente il problema; e con essa gli europeisti, in quanto ritennero· di risolverlo attraverso un 11uovo rinvio e la soluzione 76 Bibliotecaginobianco

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