Nord e Sud - anno X - n. 46 - ottobre 1963

I \ l I Achille Albonet ti verso la contrapposizione dì una intesa speciale italo-inglese ad u11 eventuale asse franco-tedesco·, così come è stato proposto con una certa ingenuità all'indomani della rottura di Brt1xelles. - .. - - -- - . - --- In definitiva, un'eventuale intesa dell'Ita 1a con la Gran Bretagn~ - ammesso che ciò sia accettabile alla Gran Bretagna - rischia, dando il colpo di grazia alle Comunità europee, di avere ·co·nseguenze co11trarie a ciò che si propone. Se i francesi hanno, in questo momento_. un'enorme responsabilità, in quanto sono elementi di divisione fra i Sei, noi non dobbiamo· rispondere ad u11 errore con un altro errore, per quanto questa politica possa esserci dettata dal risentimento e dall'amarezza. La divisione dei Sei, come è dimostrato· dalla storia recente, allontana i britan11ici dall'Europa irrigidendo le loro posizioni, alimentando i loro dubbi, creando nuove resistenze all'interno e, in definitiva, togliendo· forza all'Europa. Né facciamoci troppe illusioni sull'attuale isolamento della Francia. Ricordiamoci anche che l'isolamento della Francia 1'allo11tana dall'Europa, in cui così faticosamente gli europeisti l'ha11no in parte inserita, e la sospinge verso una effimera, n1a pericolosa illusio11e di vocazione mondiale. Né si so-stenga ~ co1ne è stato sostenuto da varie parti in questi giorni - che gli impegni economici del Mercato co·mune possono essere mantenuti, ma no11 sviluppati nella situazione attuale in impegni politici. La divisione fra tecnica e politica, in questo caso, è una falsa divisione, in quanto nel Mercato comune la tecnica assume valore così elevato. Il Mercato comune non soltanto no·n si realizzerà, ma non durerà nemmeno nella forma attuale per lungo tempo, se saranno distrutte le prospettive di una costruzione politica e se l'attuale divisione politica tra i sei continuerà e sarà approfondita. Non si tratta, quindi, di rispondere ad un rapporto, speciale franco-tedesco co•n un altro rapporto speciale italo-inglese, e, nemm.eno, di rispondere all'autoisolamento della Francia con un'accentuazione di questo isola1nento. Il problema rimane quello di costruire l'Europa: l'Europa, e quindi la pace, no11 si realizzano con accordi speciali e, se non si raggiungo-no senza la Gran Bretagna, non si ottengo110 a maggiore ragione senza la Fraucia o la Germania. Per otte11ere gli obiettivi che abbiamo enunciato, quindi, r è J?iù ch.g_maj urgente dare l'avvio ad U_!!~ g_niont?__P-9lit·a ch~om- ' pren_da la Gran Bretagna, e condurre a termine i negoziati per l'adeSl_èiìie_ della _yran Bretagna alle -Comunità europee. ----~-- Proprio nel momento in cui sembra elle t11tto sia chiuso e cl1e i Paesi europei iii avviino nuovamente a rispondere ai folli richiami del nazionalismo e della politica di potenza è necessario riaffermare che per l'Europ·a e per l'Occidente - e, in particolare, per il nostro Paese - 72 Bibliotecaginobianco

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