L'Europa e l'organizzazione dell'Occidente - se può solleticare le ambizioni nazionali, non è una politica, ma un espediente. Se dovesse continuare, essa addirittura rappresenterebbe il preludio di un fallimento. Gli Stati Uniti dovrebbero, soprattutto, evitare di dare l'impressione che sono pronti a pagare a Kruscev sull'altare della distensione la rinuncia ad organizzare la unità europea ed il partnership atlantico. Il dialogo con l'Oriente darà frutti amari se si basa sull'unità fittizia dell'Occidente e sulla sua disorganizzazio,ne. Ai primi risultati vistosi molto probabilmente seguirebbe la balcanizzazione dell'Europa, preludio, della sua neutralizzazione e dell'incameramento nella zona di influenza dell'Orie11te. Si dovrà evitare di dare l'impressione alla Germania e ancor più all'Europa che si preferisce collaborare con l'avversario piuttosto cl1e con gli alleati. Per lungo tempo, i comunisti hanno sostenuto che vi era contraddizione fra patto Atlantico ed Europa unita, da una parte, e la pace. Per lungo tempo, gli europeisti - appoggiati dagli americani - hanno sostenuto, invece, che la pace non poteva costruirsi senza l'Europa unita e la coesione dell'Occidente. Un atlantismo indiscriminato, anche se coperto con il nome a1nbizioso di Comunità, non può sostituire il partnership di eguali e, quindi, la costruzione del partner europeo: quello· cl1e manca. Non sarà certamente la partenza di de Gaulle, né quella di Macmillan che risolveranno questi problemi. Al contrario, se vi sono ragioni perché il primo parta al più presto ed il secondo sia battuto alle prossime elezioni, è proprio perché, dopo questi eventi, i problemi dell'organizzazione dell'Alleanza sarebbero più chiaramente posti in evidenza. È difficile ritenere che i Paesi euro,pei e ancor più !'·Europa unita potranno/ accettare a lungo ter1nine di parteggiare i rischi dell'era nucleare moderna, ma non le decisioni politiche per evitare o ridurre tali rischi. Ciò che occorre non sono tanto gli armamenti nucleari in sé, quanto la partecipazione alle decisioni politiche per il loro uso, il controllo politico, la presenza politica. Purtroppo, però, nella storia non abbiamo mai visto che l'influenza ed il potere di controllo· siano disgiunti dalla potenza. Noi non riusciamo a credere che sia possibile aumentare l'attuale influenza dell'Europa all'interno dell'Alleanza atlantica, rinunciando definiti,tamente alla potenza nucleare. Un'unica strada: la partnership atlantica. - L'interruzione dei negoziati a Bruxelles non deve, quindi, indurci in errore e farci imboccare delle strade illusorie. Gli obiettivi della politica estera italiana (l'Europa unita e l'Alleanza atlantica basata su di una stretta associazione tra l'Europa e gli Stati Uniti) non si raggit1ngeranno certamente attra71 Bibliotecaginobianco
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