Nord e Sud - anno X - n. 46 - ottobre 1963

Achille Albonetti il 4 luglio 1962 a Filadelfia, l'a~sociazione intima, la cosiddetta partnership tra l'Europa e gli Stati Uniti. Questo acceleramento - che già imponeva un. notevole in1pegno sia nel settore delle relazioni eco·nomiche e politiche tra i Sei, sia nei rapporti tra i Sei e la Gran Bretagna - è stato reso però ancora più arduo dalle concezioni di de Gaulle·. La concezione gollista dell'organizzazione dell'Occidente. ---- È difficile comprendere esattamente la politica del generale de Gaulle, in quanto, egli, da abile stratega, persegue contemporaneamente differenti direttive, alle volte contrastanti._ È così cl1e, accanto ad una politica di unione europea per quanto timida, si batte per l'inclusio,ne della Francia nel direttorio atomico atlantico, non disdegna di trattare contemporaneamente co11 la Russia sovietica e con la Spagna di Franco, persegue una politica di stretta associazione con Bonn, enunciando, nello stesso tempo di considerare come definitiva la linea O·der-Neisse. Al di là di ogni cortina fumogena e di ogni azione diversiva, rimane il fatto, tuttavia, che la concezione politica del Generale è ben diversa dal disegno degli europeisti. Non a caso de Gaulle, appena preso il potere nel 1944, tentò, per alcuni anni, di battere le vie tradizionali. Tale politica, ripresa anche dai successori di de Gaulle, fu caratterizzata principalmente dalla costante preoccupazione di svolgere un ruolo indipendente tra l'Est e l'Ovest e di gara11tire la propria sicurezza: nei riguardi della Germania attraverso una serie di alleanze alle spalle di essa. Soltanto a partire dal 1950, con Schuman e M.onnet, si ebbe in Francia un primo· rovesciamento sostar1ziale dell'i1npostazione classica della politica francese e, quindi, anche dei rapporti tra Francia e Germania. A partire dalla fine delle ostilità e per alcuni anni, almeno fino alla crisi cecoslovacca, berlinese e coreana, de Gaulle, e poi più tardi i suoi st1ccessori, ritennero che prima o· poi l'Europa avrebbe finito per ricostituirsi così co,me era stata negli an11i preceder1ti. L'approfondirsi del solco fra i due blocchi, orientale e occidentale, e la conseguente necessaria organizzazione dell'Occidente intorno al patto· Atlantico furono considerati da de Gaulle quasi una parentesi. Gollisti e comunisti hanno ritenuto, - e forse ritengono, ancora - che la politica atlantica sia un fenomeno transitorio, una direttiva che possa essere superata attraverso una contemporanea evoluzione in senso liberale della Russia e un rafforzamento economico e politico dei Paesi europei. L'opposizione all'europeismo e soprattutto alla ,.formazio·ne di uno Stato federale, e, quindi, alla abolizione degli Stati sovrani, è stata una costante della politica gollista. Basterebbe citare l'opposizione alla 58 Bibliotecaginobianco

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