Nord e Sud - anno X - n. 46 - ottobre 1963

Lettere al Direttore mente rispondere negativamente. Siamo ancora in niano a una classe dirigente, a mio avviso, che, con il sorriso sitlle labbra e forse senza capire, accetterebbe itna nuova avventura dittatoriale. E gli spiriti liberi che st salverebbero sarebbero gli stessi che seppero resistere, con coerenza e coraggio, ai fascisti. È un problema di uomini. E voi, caro Compagna, lo dite bene nell'editoriale di « Nord e Sud» di agosto: « ..• una politica si fa con uomini che in essa credono, e non, all'italiana, co·n uomini che non ci credono e vogliono una politica diversa ... ». A mio sommesso avviso, l'azione di risollevamento economico e sociale dell'area meridionale, che dovrà generare in futuro un ambiente più civil'e e moderno, non viene accompagnata da una uguale. azione di ristrutturazione dell'apparato economico, di modificazione sostanziale del meccanico pubblico vecchio e nuovo, talché il sistema rischia ancora una volta di poggiare stt strutture antiquate e deboli, gracili e bacate, capaci serianiente di arrestare o rallentare gli sforzi che la comunità nazionale sta compiendo da anni in, favo re di una larga parte del paese ricca di ben venti milioni di abitanti. Non c'è, insomma, contemporaneità fra il lavoro che si compie per elevare il reddito del cittadino e l'azion,e per migliorarlo e allenarlo alla pratica della democrazia, per abituarlo a vivere e operare in una libera comunità con un sistema di vita democraticamente associata. Tu,tti gli Enti ed organismi sorti nel dopoguerra nel Sud vivono ed operano secondo schemi e criteri sui quali hanno sempre poggiato i vecchi enti camorristici. Anche se 1iegli statuti sono chiaramente contemplati compiti di sviluppo che dovrebbero presupporre modernità di vedute e celerità di decisioni, i nuovi enti si abbandonano quasi sempre al tecnicismo burocratico e talvolta, il che è peggio, al più pericoloso immobilismo, male antico deile nostre terre. Siamo ancora lontanissimi dall'avere una struttura pubblica che funzioni co·me strumento di progresso e di vita democratica. Certe forze sociali che sono portatrici di esigenze di rinnovamento civile e di sviluppo economico non so110 rappresentate negli Enti e quindi sono nella pratica impossibilità di svolgere un'azione democratica di controllo· e di spinta in avanti del lavoro che consorzi ed organismi sono chiamati a svolgere. Mentre finalmente abbiamo una seria e consapevole politica economica in favore del Mezzogiorno, e finalmente si investono ce11tinaia di miliardi, da parte dell1intrapresa privata e dello Stato, per creare un apparato pro.. duttivo moderno, per « provocare un arricchimento della ' morfologia sociale ' », come ha scritto Galasso in un articolo sui problemi di equilibrio· e diversificazione fra Nord e Sud, si sta _pensanLlopoco alla necessità di favorire l'articolazione democratica della vita politiça 11el Sud, con enti locali che siano veri centri di potere libero e autonomo della intera çomunità, con enti che sappiano rappresentare nel sistema di lavoro qualcosa di nuovo rispetto al secolo scorso, con scuole che formino ed educhino il ragazzo alla vita democratica, con -una stampa che aiuti e favorisca l'instaurarsi di 51 Bibliotecaginobianco

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