Nord e Sud - anno X - n. 46 - ottobre 1963

Editoriale (,'01rL'ènoto, la Democrazia Cristiana ha tenuto il mese scorso il suo· terzo « convegno ideologico ». E vorremmo dire qui pregiudizialmente che questo radicarsi dell'abitudine del partito politico dei cattolici di tenere annualmente un convegno nel quale si dibattono problemi più vasti di quelli di schieramento, e di programma del partito, è prova di maturazione e di consapevolezza. Ciò premesso, ci sembra necessario commentare sitbito quello che a S. Pellegrino si è detto intorno al tema dei partiti politici. Ed a tale proposito sia consentito ai redattori di questa rivista, che hanno sempre dibattltf,to i temi di una riforma strutturale degli istituti della democrazia italiana, e che hanno sempre rimproverato ai « politici pitri » di trascurare questa dimensione importantissima della nostra vita poZ.itica, di rallegrarsi per la scelta del tertia e soprattutto per il fatto che u11 grande partito abbia deciso finalmerite di fer1narsi a meditare su siffatte questioni. Che, poi, a questo compiacimen,to, per così dire, complessivo, non si accompagni il co11senso su parecchie delle cose che sono state dette a San Pellegrino, è cosa affatto naturale e cl1e non. -meraviglierà nessuno. In effetti, le questioni che sono state dibattute I al convegno della DC, quella della funzione e' strutturazione dei partiti e l'altra del ruolo di un partito comunista nella presente vita italiana, sono complesse e tali che si prestano ad un vasto dibattito. Per co1ninciare dalla qitestione dei partiti e della loro funzione, diremo subito che, se la difesa dei partiti stessi come istituzioni necessarie ed insostitttibili di una democrazia moderna ci trova perfettamente consenzienti (e se altrettanto consenzie,iti ci trova l'affermazione che proprio per questa loro importanza i partiti non possono essere completan1ente abbandonati a se stessi, ma abbisognano di un qualche rego• lamento), la sola proposta concreta fatta a San. Pellegrino, quella, cioè, del finanziamento pubblico delle varie f<?rzepolitiche italiane, rzon ci trova affatto persitasi. Si è detto che quest_o del finarLziamento pubblico è il solo modo che consente di affrancare i partiti dai potentati economici privati e che permette loro di svolgere in piena ed assoluta libertà la loro vocazione e funzione. Ma, in verità, questo è itn ragionamento 3 Bibliotecaginobianco

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