Don1enico De Masi già oggi, a pochi anni dagli inizi di questa fase evolutiva, si può affermare che l'emancipazione della donna (o per lo n1eno della studentessa, della diplomata e della laureata) ha contribuito, insieme alla generale estensione della cultura, a scardinare i presupposti più te~aci dell'arretratezza mentale e dell'individualismo tradizionale. e) L'industrializzazione, d'altra parte, provoca contro la mafia la simultanea azione di molti fattori positivi, e precisamente una rapida evoluzione psicologica come conseguenza di un'economia « aperta », una presa di coscienza da parte di ciascu11 operaio di fronte al riacquistato valore del proprio lavoro, la sicurezza, l'indipendenza e soprattuto l'eliminazione delle stridenti sperequazioni economiche (ed è questo il merito maggiore che avrebbe l'industria in Sicilia e che Titone tralascia nel suo già cìtato articolo sul « Corriere della Sera » ). Ma il professor Michael Faber, docente di economia ad Oxford, che ha dedicato un'ac• curata analisi alla Sicilia occidentale, l1a dato a suo tempo un giudizio tutt'altro che positivo su qua11to si è fatto e su quanto si stava per fare in favore dell'industrializzazione siciliana e della localizzazione degli stabilimenti ancl1e in comuni rurali di media entità. Alla carenza di i11frastrutture econo1nicl1e si è so1nn1ata la carenza di infrastrutture per così dire « umane »: la mentalità di una parte dei siciliani e la presenza della mafia l1anno dissuaso n1olti imprenditori privati dall'investire i loro capitali nell'isola; e ciò, con un circolo vizioso, ha impedito a sua volta cl1e la n1entalità si evolvesse e che la mafia ne uscisse indebolita. In altri termini, il fattore industria, che pure ha contribuito in qualche 1nodo al declino della mafia, non ha offerto in proposito quel contributo prepondera11te che se ne poteva attendere. d) Ciò che, invece, mi pare aver i11ciso più di tutto sull'indebolimento sostanziale delle basi stesse del fenomeno mafioso è l'emigrazione. L'esodo delle popolazioni rurali dall'isola verso il Nord dell'Italia, la Svizzera e la Germania è stato imponente: migliaia di persone si sono liberate dalla schiavitù economica cl1e le legava alla gleba, si sono trovate a contatto con civiltà progredite dove le abitudini mafiose sono sconosciute, o sono note solo come oggetto dì umorismo, l1anno appreso la dignità del lavoro e il suo valore esatto sui mercati internazionali: « Osservando le statistiche demograficl1e è interessante notare che la Si~ilia, raffrontata all'Italia, appare caratterizzata da alti tassi di natalità e bassi tassi di mortalità; di conseguenza l'eccedenza naturale relativa è molto elevata. l ..a densità della popolazione è più forte che in Italia: tuttavia, la popolazione siciliana, cl1e nel 1951 rappresentava il 9,4 per cento della popolazione italiana, al censimento del 1961 ne costituisce il 9,3 per cento. Questi fenomeni indicano chiaramente che 36 Bibliotecaginobianco
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