Do,nenico De- Masi automatiche, ottenere il cosiddetto certificato di b~nemerenza, mentre non bisognava dimenticare che ad opera dei banditi di Giuliano, tra cui era il Pisciotta, erano caduti diversi militari dell'arma obbedendo al proprio dovere ed osservando il giuramento prestato. E fu possibile a Pisciotta Gaspare, in epoca successiva alla morte di Giuliano, essere accolto come ospite, sia pure sotto la continua vigilanza da parte d.i un carabiniere, nell'appartamento occupato nella capitale della Sicilia dal capitano dei carabinieri Perenze; essere accompagnato da costui i11 vari esercizi commerciali di tessuti per acquistare stoffa che corrispondesse al campione che il fuorilegge portava addosso; essere accompagnato dallo stesso capitano, per ordine del colonnello Luca, in u1ì gabinetto perché fosse sottoposto ad esame radiologico, ed il pagamento della lastra consegnata al Pisciotta fu fatto dal capitano stesso ed è da ritenersi con denaro dello Stato ». Gli episodi significativi sono moltissimi: nel carcere di Palermo alcuni detenuti riuscirono ad orga11izzare il furto ed il contrabbando di benzina e ad istituire persino u11 postribolo interno ad uso dei capimafia carcerati. Oggi gior110 le prove relative ad alcuni casi di collusione tra mafia e forza p11bblica sono evidenti. Un ingegnere di Agrigento mi riferiva che il mese scorso fu arrestato un suo dipe11dente, notoriamente mafioso. Giunse il figlio in ufficio e gli disse: « Papà non può venire, ma vi 1nanda a dire che tornerà il giorno dieci »: quel giorno, puntualmente, il 1nafioso fu rilasciato e tornò al lavoro. Qua11do succede una cosa del genere, la rispettabilità dell'impunito cresce enormemente nell'ambito della sua zona e, di conseguenza, cresce la responsabilità degli organi preposti alla salvaguardia della giustizia. Nei paesi, fa una pessima impressione vedere che la polizia non riesce ad acciuffare i delinquenti: ma ancora peggio è il dover constatare come, molto spesso, i delinquenti già presi riescono facilmente a riconquistare la libertà. La sfiducia 11ella forza pubblica è confermata dalla relazione di S. E. Guido: « Vi è un senso di crescente sfiducia da parte dei cittadini nella capacità dei pubblici poteri di assicurare una valida tutela a salvaguardia degli interessi lesi o messi in pericolo da azioni criminali, cosicché ne viene indirettamente incoraggiato il desiderio di farsi giustizia da sé ». Ma, d'altra parte, come si fa ad avere fiducia i11 persone che non offrono sufficienti garanzie? Delle volte la concordanza di idee e di espressioni fra coloro che obbediscono alle leggi dell'omertà e coloro che dovrebbero difendere le leggi dello Stato è quasi perfetta. A Corleone, durante il funerale di tre perso11e rimaste uccise in uno scontro tra la banda di Liggìo e quella di Maiuri, un cronista chiese i nomi 30 Bibliotecaginobianco
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