Nord e Sud - anno X - n. 46 - ottobre 1963

Lo Stato di libertà · programmato ed organico dello Stato nelle strutture economiche e in cleterminati settori della società civile », scrive Ingrao. L'affermazione è alquanto generica e perfino un po' equivoca (quell' « obiettivo immediato » può far pensare a chissà quali obiettivi mediati!); e tuttavia si può concordare col principio che essa enuncia. È bene che sia chiaro, però, che coeteris sic stantibus, il risultato di 11na lotta come questa sarà un ulteriore svilimento dei parlamenti. Più di una volta abbiamo richiamato l'attenzione sugli aspetti istituzionali di una politica tii programmazione, ossia sulle conseguenze che una politica siffatta potrebbe avere dal punto di vista delle nostre istituzioni. No1 n mi sembra dubbio, quale che sia il parere di alcuni illustri costituzio-nalisti, che l'esiste·nza di una legge del piano, la cui durata, com'è normale in simili casi, si prolungasse per due o tre o cinque anni finirebbe col modificare profondamente gli attuali equilibri di potere tra il parlamento ed il governo ed accrescerebbe a dismisura, nella sostanza e nella forma, la fo,rza reale dell'esecutivo. Ma è appena necessario aggiungere che la coscienza dei danni che si potrebbero accompagnare ad uno sviluppo organico e coerente delle politiche che si sono accennate·, non porta affatto, e non può portare, a nostro som~esso avviso, al rifiuto di tali p·olitiche. Al di là del giudizio di fondo che si può dare su esse (e sulla p,ositività sostanziale del nostro giudizio non si avranno dubbi, speriamo), quelle p-olitiche sono la conseguenza inevitabile dell'evoluzione delle cose: in quest'evoluzione v'è una Io,gica superiore ad o·gni forza umana, una dinamica alla quale ~ non ci si può opporre. Vengono in mente qui le parole che Tocqueville scriveva più di un secolo fa sul~a forza inarrestabile del _principio ugualitario, della democrazia: ebbene, le modificazioni che si sono acce·nnate sono anch'esse figlie di quei principi ed hanno lo stesso dinamismo; e quando si leggono, come si sono potute leggere in questi giorni, certe interviste dell'on .. Malago·di, vien fatto di pensare soltanto ai famosi sogni dell'am1nalato. Il problema è, dunque, tutto nella formula che abbiamo adoperato di sopra: coeteris sic stantibus. Se vogliamo che le tendenze in atto producano i loro ~ffetti benefici senza alterare il nostro sistema di libertà, occorre che le altre cose non restino così come sono, occorre agire, intervenire subito per modificare il quadro istituzionale che abbiamo innanzi nelle parti in cui va modi- ·ficato; altrimenti, lo sbocco finale sarà anche per noi quello. di una repubblica di tipo gollista. E qui conviene -dire subito che Ingrao ha ragioni da vendere quando polemizza contro gli avversarii della cosiddetta p~rtitocrazia. In verità, egli giunge buon ultimo in questa polemica che già altri giornali e 11 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==