Breve storia di una famiglia « borghese » del Mezzogiorno: il 500 tori » e ai « razionali » inviati sul posto o per la diretta riscossione o per riveder le bucce ai conti. Il Governo per di più, come è risaputo, andava cedendo buona parte delle entrate delle Università ad assegnatari o creditori « fiscalari », i quali dovevano rifarsi per le loro « partite » sulle entrate comunali e sulle gabelle, già per loro conto fittate ad assuntori locali per l'esazione. Era ben chiaro nel testo e nello, spirito delle prammatiche che dovevano essere effettuati per prima i pagamenti fiscali dovuti direttam~nte alla « Regia Corte», e solo in un secondo tempo potevano essere soddisfatti i crediti fiscalari, o quelli così detti istru1nentari, fatti cioè direttamente dalla Università mediante istrumento notarile munito di regio assenso•; ma accadeva assai spesso che i singoli creditori, o i loro rappresentanti od aventi causa, iniziassero atti esecutivi per la riscossione dei 1oro crediti; onde intralci, ritardi nei pagamenti I dov11ti al Percettore di Principato ultra per l'inoltro a Napoli, e. nuove liti con la Sommaria. Documento di quel clima l'esposto tatto alla Regia Camera il 23 novembre 1591 da Decio De Leonardis, Minico Viola ed altri « particolari » di Serino, i quali avevano testual1nente asserito che « nel 1589 e 1590 fu creato sindaco Palmiero Muscato al quale successe Fulvio Tramaglia suo cognato; il quale Palmiero è stato significato debitore della Università in grossa som111a di denaro, detto Fulvio suo· cognato non curò di esigerlo et nel presente anno è fatto sindaco Fabio Muscato zio carnale di detti Palmiero et Fulvio et con essere detto Fulvio debi- -tore di grossa somma all'Università, detto Fabio non cura de farlo pagare; e per eletti nel presente anno, sono stati creati Giovannangelo Brescia, il quale è parente strettissimo di detti dui sindici passati et del presente sindico et è frate carnale di Cesare Muscato·, il quale fu eletto l'anno passato et è debitore all'Università». La Sommaria aveva deciso di andare a fondo della questione e di impedire che d'ora i11 poi si continuasse in quel sisten1a. Fabio - anche dietro consiglio del figlio Marcanto-nio, che si apprestava a laurearsi in legge a Napoli - ritenne opportuno divenire cittadino di un'altra Università come S. Lucia, e, pur co,ntinuando a possed~re una parte del vecchio palazzo di Fontanelle, diede mano alla costruzione di una « casa palatiata » nel nuovo c~sale, dando mandato ad una famiglia di esperti artigiani di origine di Cava dei Tirreni, i Lampiasi, di porre tt1tto l'impegno perché il nuovo edificio non fosse indegno dei precedenti. Il palazzotto - che, ancora saldo nelle sue strutture, fu fino a pochi anni fa in proprietà della famiglia ed ostenta sul p-ortale lo stemma di pietra postavi dai figli di Fabio - sorse nel luogo che già dagli inizi del secolo XVII • 127 Bibliotecaginobianco
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