Nord e Sud - anno X - n. 46 - ottobre 1963

Ruggero Moscati documenti, che, salvo il periodo in cui dell'i:p.dustria si occupò particolarmente il figlio Marcanto·nio, la sua no11 do.vé essere un'attività molto redditizia e di ciò si può avere una indiretta conferma dal fatto che - a differenza di quel che era avvenuto per il padre - proprio negli ultimi anni della sua vita Fabio fu co,stretto a mettere a frutto la sua laurea in medicina. Dell'attività di lui nello specifico settore rimangono - consegnate negli atti notarili - alcune testimonianze non poco curiose, evocatrici del colore locale dell'epoca, quali il contratto stipulato nel marzo 1598 con cui egli pro1nise solennemente - « sub pena dupli » - di guarire entro· l'agosto il nipote dottor in utroque F·rancesco da ben tre infermità « videlicet itropesia, exticia et tisi », in cambio di un puledro da scegliere nella fiera di Atripalda, o la convenzione del 1592 con l'Università di S. Lu~ia per andare a risiedere stabilmente in quel casale - sfornito di medici - senza retribuzione, ma col solo diritto alla « franchigia per l'alloggiamento » e per i fiscali. La spinta a mutar aria ed insieme cittadinanza do-vette venire a Fabio per le continue difficoltà inco·ntrate nell'ultimo periodo nell'amministrazione comunale di Serino: già deputato dell'Università nel 1574 in una spinosa questione contro i danni che causavano alla zona i continui acquartieramenti di truppe spagnole, e ciò malgrado- il feudo avesse privilegio di can1era riservata; eletto nel 1578-79; sindaco nell'anno 1584-85 e poi di nuovo nel 1591-92, Fabio aveva cercato di espri- . mersi da quell'obbligo spinoso ed aveva· rivolto petizioni in tal senso alle autorità napoletane. E in realtà il· clima in cui, nello scorcio del '500, si svolgeva ormai la vita comunale di Serino, come del resto in moltissime Università del Regno, cominciava ad essere tutt'altro che facile: nelle cariche più impegnative si succedevano appartenenti alla stessa famiglia o rappresentanti di famiglie con essa strettamer1te legate, con i quali, proprio per quei vincoii familiari, era difficile districarsi nella resa dei conti, allo scadere del sindacato. L'Università che aveva adottato un sistema misto di tassazione - si· viveva ormai a gabelle, ma perduravano gli strascichi delle imposizioni catastali - era oppressa dai debiti_ e, quel che è più, le sue entrate erano ormai per la maggior parte date in fitto a quelle stesse famiglie l1orghesi, su cui, per necessità di cose, dovevano rica_dere ogni anno le maggiori caricl1e comunali. Onde, da parte di ogni nuovo amministratore, affrettati cong,.1agli, somme comunali prese in garanzia di anticipazioni o di annosi crediti non risco,ssi, intricate questioni con Napoli alle scade11ze quadrimestrali dei tributi fiscali; e, d'altro lato, continui controlli e . ispezioni centrali, col co-nseguente aumento di spese per le diarie da pagare ai « commissari », ai « percet126 Bibliotecaginobianco

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