Nord e Sud - anno X - n. 46 - ottobre 1963

Nicola Tranfaglia - Antonio Ghirelli di Ronchey come osservatore politico, una capacità veramente eccezionale, se confrontata alle inclinazioni tradizionali degli « inviati sp·eciali » italiani, spesso s11perficiali a volte addirittura impreparati proprio co·me osservatori politici. I ritratti dei sei uomini che attuano le mosse decisive della politica sovietica all'autore co1nse11tono di intuire con libertà e partecipazione più diretta la complessa realtà del mondo che analizza e di giudicare con equilibrio ed obiettività le cause remote di certi atteggiamenti, a prima vista incomprensibili, dei governanti comunisti. L'inettitudine filo1so,fica della cultura russa, di cui le teorie di Suslo,v e persino i paradossi di Adjubei sono esempi significativi, è uno dei pu11ti su cui a ragione Ronchey richiama l'attenzione degli occidentali per spiegare la relativa facilità co,n cui il regime combatte certe çritiche, peraltro assai caute, dei letterati e non riesce invece a condurre con successo la campagna antireligio,sa ed a stroncare la predicazio,ne del clero o·rtodosso, che è pure tra i più incolti del mondo cristiano. A11che il fenomeno Evtushenko è spiegato con l'analisi della situazione culturale in Russia e del pauroso vuoto creato dalla dittatura staliniana. Certo, Evtushenko è più spavaldo che coraggioso, più entusiasta che poeta; inoltre le sue critiche sembrano osservare sempre certi limiti, colpiscono spesso fatti ed atteggiamenti marginali più c·he la sostanziale mancanza di libertà del regime. La sua ribellione pare a volte che abbia avuto 1 il conforto di Kruscev, il permesso del Cren1lino. Ma -- sotto,linea Ro·nchey - lui e gli altri, come Vo.znesenkij, Martynov o Solouchin, sono già u11 prodigio. Non si riesce a comprendere perché oggi la Russia, do·po trent'anni di terrore e di silenzio della miglio 1 re letteratura, dovrebbe avere di più. Solo tre aru1i or sono Pasternak è morto, senza che né i giornali né l'agenzia t1fficiale di Mosca pubblicassero l'annuncio della sua scomparsa. • NICOLA TRANFAGLIA Le radici del qualunquismo Le conclusioni cui f,riunge il recente saggio di Marco Cesarini Sforza sull'uomo politico nella società italiana (L'uomo politico, Firenze, Vallecchi, coll. « Il Bersaglio» 1963) costituiscono la premessa per un ulteriore approfondimento del problema della classe dirigente italiane: il che è tipico dej libri concreti, docuinentati, sorretti da un inflessibile onestà lo·gica,· quale che sia il problema che ad essi ha dato origine. « Il punto della polarizzazione delle critiche - si legge nella penultima pagina del saggio - no,n può essere in realtà l'individuo che fa professione di politica e che naturalmente si adegua e si piega all'ambiente, bensì l'ambiente stesso e cioè le istituzioni- e le forme della nostra democrazia. Invero, la discussione più 98 Bibliotecaginobianco

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